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Sinner, la foto di Giacomo Naldi che avvalora la tesi difensiva sul Clostebol

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Jannik Sinner
Sinner / Olycom LaPresse

L’ITIA (agenzia antidoping del tennis mondiale) ha ufficializzato nella giornata di ieri il proscioglimento di Jannik Sinner dall’accusa di doping dopo che lo scorso marzo era risultato positivo al Clostebol (uno steroide anabolizzante vietato) in due test. Il numero 1 ATP è stato scagionato per “assunzione inconsapevole“, come viene spiegato nel documento di 33 pagine della sentenza.

In entrambi i casi le quantità trovate sono infinitesimali, meno di un miliardesimo di grammo. Per la precisione, si parla di 86 picogrammi per millilitro in un test e di 76 picogrammi per millilitro nell’altro. Come riporta il comunicato pubblicato ieri sui social del tennista italiano, “l’ITIA e Jannik hanno scoperto che la contaminazione non volontaria del Clostebol è arrivata da un trattamento ricevuto dal suo fisioterapista (Giacomo Naldi). Il suo fitness trainer (Umberto Ferrara) ha comprato un prodotto, facilmente rintracciabile in qualsiasi farmacia italiana, che ha dato a Naldi per curare un taglio al dito. Jannik non lo sapeva, e Naldi non sapeva che stava usando un prodotto contenente Clostebol. Naldi ha trattato Jannik senza guanti, e questo, unito a varie lesioni alla pelle sul corpo di Jannik, ha causato la contaminazione involontaria”.

Il prodotto in questione è il Trofodermin, uno spray per curare le ferite acquistabile senza ricetta che contiene tra le varie sostanze anche il clostebol. Naldi lo ha utilizzato per diversi giorni durante il Masters 1000 di Indian Wells per curare un taglio alla mano, effettuando nel frattempo diversi massaggi a Sinner, tutti a mani nude e senza guanti. Di seguito una foto che avvalora la tesi difensiva sul Clostebol, in cui si vede la fasciatura al mignolo della mano sinistra del fisioterapista di Jannik mentre è seduto nel box dell’azzurro durante il match di terzo turno a Indian Wells contro Struff.

 

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