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Sinner sotto attacco. Shapovalov punta il dito: “Regole diverse per giocatori diversi”

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Shapovalov / Lapresse

Come abbiamo spiegato in precedenza, Jannik Sinner è risultato positivo al Clostebol a seguito di due test anti-doping effettuati nel corso del Masters1000 di Indian Wells 2024, quando si fermò in semifinale al cospetto dello spagnolo Carlos Alcaraz. Il n.1 del mondo è riuscito a dimostrare la propria innocenza e la mancanza di dolo. Dunque potrà continuare a giocare senza problemi, a partire dagli imminenti US Open. L’unica conseguenza, peraltro tutt’altro che di poco conto, è la sottrazione dei 400 punti che aveva messo in cascina ad Indian Wells, nonché dei premi in denaro accumulati durante il torneo californiano.

Tutto finito? Per la giustizia di sicuro, la questione è chiusa. Sinner però dovrà fare i conti con le insinuazioni ed i sospetti dei ‘colleghi’. Non si è fatto attendere su X un durissimo attacco da parte dell’australiano Nick Kyrgios: “Che sia stato accidentale o pianificato, è ridicolo! Ti hanno fatto fare due volte un test e sei risultato positivo ad una sostanza proibita (steroide): dovresti venire squalificato per 2 anni. Le tue prestazioni sono migliorate. Crema per massaggi? Sì, bella questa…”. 

L’assoluzione di Sinner non è piaciuta neppure al canadese Denis Shapovalov, che sempre attraverso X non ha mancato di esprimere la sua opinione: “Regole diverse per giocatori diversi. Non riesco ad immaginare cosa stiano provando in questo momento tutti gli altri giocatori che sono stati squalificati per sostanze contaminate“.

Due pesi e due misure, dunque, secondo il talentuoso tennista della Foglia d’Acero, mai veramente riuscito ad issarsi nel gotha del tennis internazionale. Peraltro il canadese regalò un dispiacere al portacolori del Bel Paese al primo turno degli Australian Open 2021, quando si impose in 5 set nell’unico precedente disputato.

Ad ogni modo, per Sinner si preannunciano settimane spiacevoli. Se da un lato l’azzurro può camminare a testa alta e con la coscienza pulita di chi è stato ritenuto innocente da parte di un tribunale indipendente (peraltro vedendosi invischiato in una situazione scomoda a causa di una pomata fornita con imperdonabile leggerezza da parte di un collaboratore), dall’altro dovrà fare i conti con i sospetti e le ombre che gli avversari monteranno ad arte per minarne la credibilità. Ancora una volta servirà una forza mentale fuori dal comune per venirne fuori.

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