Atletica
Tamberi sconsolato: “Non me lo meritavo. Ho dato la vita per lo sport, avevo ancora fame”
Gianmarco Tamberi si è dovuto arrendere contro un destino infausto che gli ha impedito di lottare per la conquista di una medaglia nella finale di salto in alto alle Olimpiadi di Parigi 2024. Un colica renale lo ha colpito nella notte e lo ha costretto ad andare in ospedale come sei giorni fa, poi si è presentato sulla pedana dello Stade de France per cercare la magia ma era svuotato dal punto di vista fisico: il Campione Olimpico di Tokyo 2020 si è fermato a 2.27 e ha concluso all’undicesimo posto.
Il Campione del Mondo e d’Europa ha manifestato tutta la propria amarezza ai microfoni della Rai: “Mi spiace da morire perché nonostante tutto quello che era successo mi ero convinto che potevo fare quel qualcosa che avrebbe… non lo so nemmeno io. Ho lavorato così tanto per questa gara, sono sempre iper critico nei miei confronti: oggi non riesco a esserlo con me stesso, cerco solo di stare tranquillo e di non pensare a quello che è successo in questi giorni perché non riesco ad accettarlo“.
Sono lacrime che fanno male: Gianmarco Tamberi eliminato a 2.27 alle Olimpiadi, sfogo inconsolabile
Il fuoriclasse marchigiano si è soffermato sulla possibilità che questa sia stata la sua ultima partecipazione ai Giochi: “La sentivo come l’ultima vera gara, quella per cui dedichi la vita: io lo sport lo affronto dando la vita, non mi sono mai accontentato. Mi dispiace perché non me lo meritavo, non mi meritavo quello che è successo stanotte e domenica scorsa perché ho dato tutto me stesso allo sport. Non ho cambiato la mia vita per i successi ottenuti, volevo essere qui con la solita fame: la fame c’era, ma mancava il resto“.
Il ribattezzato Gimbo è ritornato anche sul ruolo di portabandiera e non ha nascosto le lacrime, esternando le emozioni che stavo provando per questa brutta serata: “Fare il portabandiera ha dato grandi emozioni, ma io ho lavorato per fare la mia gara: essere portabandiera è un onore immenso che realizzerò in futuro, ho allontanato le emozioni per concentrarmi sul salto e forse ho sbagliato perché poi se succede questo ti perdi tante cose per strada. Ti perdi magari una famiglia che avresti potuto fare tre anni fa“.
L’azzurro ha concluso con l’ultimo pensiero sul pubblico e ha voluto ringraziare gli italiani che lo hanno sostenuto: “Ci ho provato fino in fondo, sono entrato in pedana e mi sono detto credici: inconsciamente pensavo fosse possibile, ma per me è stato impossibile. Ho gareggiato come al solito, ho sentito il calore di tutti gli italiani e dico grazie a tutti per essermi stati vicino: mi avete dato la forza di crederci e mi dispiace che sia finita così perché ho fatto tutto quello che potevo”.