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Olimpiadi
Tennis, 100 anni di attesa e due medaglie per l’Italia: Errani/Paolini e Musetti copertina di un movimento in salute
Correva l’anno 1924 quando Uberto de Morpurgo portava in dote l’ultima medaglia nel tennis ai Giochi Olimpici all’Italia. In mezzo anni difficili, anni in cui il tennis è stato uno sport fuori dal programma olimpico o solo sport dimostrativo, come quando conquistarono il bronzo Raffaella Reggi e Paolo Cané a Los Angeles nel 1984.
Dopo una serie di avvenimenti sfortunati, come il sorteggio del magico doppio Errani/Paolini nel 2012 a Wimbledon ai quarti contro le sorelle Williams, l’agognata medaglia è arrivata per l’Italtennis alle Olimpiadi dopo 100 anni dall’ultima volta. E addirittura non ne è arrivata una, ma ben due: Sara Errani e Jasmine Paolini nel doppio femminile si sono messe al collo la medaglia d’oro e Lorenzo Musetti si è preso il bronzo nel singolare maschile.
Un’Olimpiade soddisfacente, ma non fino in fondo per il tennis italiano che si presentava a Parigi forte della possibilità sulla carta di conquistare una medaglia in tutte e cinque le specialità. Musetti nel singolare maschile ha sopperito con un eccezionale bronzo all’assenza di Jannik Sinner, Errani/Paolini hanno sfruttato le loro grandi qualità di coppia e un tabellone non impossibile per arrivare fino in fondo.
A mancare sono state le altre tre specialità: nel doppio maschile ci si poteva attendere qualcosa in più da Simone Bolelli e Andrea Vavassori, finalisti al Roland Garros e all’Australian Open e mancati proprio nel momento più importante, quando si potevano giocare qualcosa di prestigioso. Lo stesso Andrea Vavassori insieme a Sara Errani può recriminarsi qualcosa nel doppio misto, per un supertiebreak perso in maniera amara contro gli olandesi Koohlof/Schuurs. Infine Jasmine Paolini nel singolare femminile, fermata agli ottavi da Anna Karolina Schmiedlova quando, vedendo il tabellone, la medaglia era a portata di mano.
Insomma, un bilancio complessivamente positivo, ma che poteva essere eccelso per il tennis italiano a Parigi. Il movimento c’è ed è florido e anche nelle prossime edizioni ci sarà il materiale per essere una superpotenza in questo sport: se a Los Angeles i principali esponenti azzurri arriveranno nelle condizioni migliori, allora ecco che il bottino potrà essere ancora più pingue.