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Tennis
Tennis, Sinner esce da un incubo: positivo ad una sostanza dopante, ma è innocente. Colpa di un fisioterapista
Pochi minuti fa, sui canali social di Jannik Sinner, è stata rilasciata una comunicazione della quale difficilmente si sarebbe potuta immaginare la portata. Il numero 1 del ranking ATP, infatti, ha annunciato che si è chiuso un procedimento seguito a una sua positività a un metabolite del Clostebol. La quantità assolutamente irrisoria, meno di un miliardesimo di grammo, e le circostanze intorno al caso hanno fatto sì che l’ITIA (International Tennis Integrity Agency, che tra le altre cose si occupa anche dei casi scommesse) abbia riconosciuto che l’italiano non avesse nessuna colpa o negligenza nella situazione. Nessuna squalifica e innocenza provata, dunque.
Di seguito il comunicato esplicativo sull’intera questione apparsa sui social del classe 2001: “Ad aprile, a Jannik Sinner è stata notificata la positività per tracce di elementi di un metabolite della sostanza Clostebol (meno di un miliardesimo di grammo).
A seguito di un’approfondita ed estesa investigazione, l’ITIA e Jannik hanno scoperto che la contaminazione non volontaria del Clostebol è arrivata da un trattamento ricevuto dal suo fisioterapista. Il suo fitness trainer ha comprato un prodotto, facilmente rintracciabile in qualsiasi farmacia italiana, che ha dato al fisioterapista di Jannik per curare un taglio al dito del detto fisioterapista. Jannik non lo sapeva, e il fisioterapista non sapeva che stava usando un prodotto contenente Clostebol. Il fisioterapista ha trattato Jannik senza guanti, e questo, unito a varie lesioni alla pelle sul corpo di Jannik, ha causato la contaminazione involontaria.
Jannik ha totalmente cooperato con l’investigazione dell’ITIA fin dall’inizio. L’ITIA sta combattendo le condotte sbagliate nello sport e in particolare il doping. Le sue regole e i suoi processi sono eccezionalmente rigorosi e seguono investigazioni forensi e, in un’udienza indipendente, il Tribunale Indipendente ha stabilito che Jannik è innocente. Non ha colpe. Tuttavia, data la particolare rigidità delle regole antidoping, ha accettato di perdere i punti di Indian Wells, torneo nel quale il test è avvenuto.
Jannik Sinner riconosce l’importanza delle strette regole antidoping dell’ITIA per la protezione dello sport che ama.
‘Metterò questa molto sfortunata e complessa fase alle mie spalle. Continuerò a fare quello che posso per assicurarmi di osservare il programma antidoping dell’ITIA e ho attorno a me un team che, in questo senso, è meticoloso’.
L’avvocato di Jannik, Jamie Singer della Onside Law, ha commentato: ‘Le regole antidoping devono essere molto strette per avere effetto Sfortunatamente la conseguenza è che, occasionalmente, atleti del tutto innocenti ci finiscono dentro. Che Jannik sia innocente è fuori discussione in questo caso, l’ITIA non ha contestato questo principio. Tuttavia, sotto le regole di responsabilità Jannik è appunto responsabile per qualsiasi cosa nel suo sistema, anche quando ne è totalmente all’oscuro, come in questo caso’.
Il caso è ora chiuso e Jannik Sinner guarda avanti alla rimanente parte della stagione“.
Il Masters 1000 di Indian Wells vide Sinner fermarsi in semifinale, dove fu sconfitto dallo spagnolo Carlos Alcaraz. I punti che perde in questa fattispecie sono 400, quelli appunto del penultimo atto.