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Tennis, Us Open 2024. Per Jasmine Paolini a New York c’è l’opportunità di affiancarsi alle grandissime del passato

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Paolini / LaPresse

Jasmine Paolini è la vera, grande, rivelazione del 2024 tennistico. I suoi risultati le hanno consentito di proporsi fra le prime 5 del mondo. Anzi, è addirittura la quarta se guardiamo alla graduatoria race, che tiene conto solo di quanto accaduto dall’inizio dell’anno in poi.

D’altronde, se si hanno all’attivo la vittoria in un torneo 1.000 e due finali Slam, si è nell’élite assoluta. Al riguardo, aver raggiunto la partita decisiva per il titolo sia al Roland Garros che a Wimbledon – seppur uscendo sconfitta rispettivamente da Iga Swiatek e Barbora Krejcicova – consente alla ventisettenne azzurra di presentarsi al via dello Us Open con una possibilità clamorosa.

Quante tenniste sono state capaci di giocare tre finali Slam consecutive su tre superfici diverse? Non è una domanda dalla risposta facile, ma con un po’ di pazienza si può risalire alla soluzione del quesito. Le donne in grado di fare quanto descritto sono nove. Non sono tante, ma neppure pochissime. A colpire sono però i nomi di coloro le quali hanno saputo calare questo particolarissimo tris.

Tennis, Jasmine Paolini: “Un sogno vincere l’oro olimpico e disputare due finali Slam”

In ordine prettamente cronologico abbiamo Chris Evert, Martina Navratilova, Steffi Graf, Monica Seles, Arantxa Sanchez, Martina Hingis, Serena e Venus Williams, Justine Henin. Parliamo di una batteria di fuoriserie, tutte capaci di diventare numero 1 del mondo e di imporsi a ripetizione negli Slam. Paolini ha, dunque, l’opportunità di affiancarsi a cotante campionesse!

Proprio facile non sarà, primo perché arrivare in finale anche a Flushing Meadows non è affatto semplice. In secondo luogo, poiché sono state citate tenniste provenienti da altre generazioni. Si pensi che l’ultima ad aver giocato tre finali consecutive su tre superfici diverse è stata Serena Williams, alla veneranda età di quasi 35 anni nel 2016.

Non si chiede a Paolini di replicare quanto realizzato sulla terra parigina e sull’erba londinese, cionondimeno bisogna prendere atto dell’ipotesi appena esposta. Già Jasmine è arrivata più in alto di quanto si potesse mai immaginare, collocando con l’oro olimpico in doppio la proverbiale ciliegina sulla torta. Dunque, perché porre limiti alla provvidenza?

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