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US Open 2024, il possibile cammino di Lorenzo Musetti. Dall’esordio con Opelka alla possibile accoppiata Rune-Zverev

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Lorenzo Musetti
Musetti / LaPresse / Olycom

Lorenzo Musetti affronterà questi US Open con un nuovo spirito e una nuova coscienza della propria forza. Anche se il suo attuale ranking non è il migliore mai raggiunto, la sua situazione a livello di forza e consapevolezza dei mezzi è anche maggiore rispetto agli ultimi due anni. A favorire questa visione ci sono la sua maturazione umana nel 2024 e il grande salto messo insieme dal Roland Garros in poi.

Agli US Open, però, il suo sarà uno dei tabelloni forse più complicati per un qualsiasi giocatore compreso tra le teste di serie. Il tutto già a partire dalla ricomparsa di Reilly Opelka, il gigante buono che, però, tanto buono con il classe 2002 non è stato, considerando che lo ha battuto tre volte. Le circostanze, però, inducono a credere che le cose siano cambiate. Vero è che, come ha detto il toscano, Opelka è uno con il quale non c’è tanta possibilità di aver ritmo, per ovvie ragioni di cannonate che partono da altezze siderali per molti.

Nella sua sezione di tabellone, a seguire, ci sono il giapponese Yoshihito Nishioka o il serbo Miomir Kecmanovic, entrambi giocatori insidiosi, ma decisamente differenti per tipologia di tennis. Musetti dovrebbe partire favorito con entrambi, in attesa di un possibile confronto con il danese Holger Rune (fermo restando che c’è un’enorme incognita anche qui: il livello della rinascita di Pablo Carreno Busta, dato che lo spagnolo ha avuto un’autentica resurrezione dal doppio alle Olimpiadi in poi). Chiaramente, un Musetti-Rune attirerebbe e non poco l’attenzione del mondo del tennis, per un numero abbastanza elevato di ragioni.

Posto che il momento di Rune è molto peggiore di quello di Musetti, va rimarcato come per il toscano possa esserci di nuovo l’ostacolo Alexander Zverev. Che, con il finlandese Emil Ruusuvuori uscito di scena senza nemmeno giocare (lo sostituirà Marterer, e sarà derby), non sembra avere reali ostacoli fino agli ottavi considerando i futuri confronti e le questioni che si possono porre a puro livello tennistico.

Un eventuale secondo colpo di mano, dopo quello olimpico, regalerebbe al numero 2 azzurro una platea dei quarti che non ha un vero nome certo. Nessuno tra Ruud, Fritz, Berrettini, Bublik e Humbert è veramente apparso in grande forma negli ultimi tempi, perciò è davvero difficile immaginare quale possa essere un uomo in grado di andare nei migliori otto. Certo è che, a quel punto, chiunque arrivi potrebbe aver ritrovato colpi, fiducia e tante altre cose. L’obiettivo diventerebbe a quel punto quello di sfidare Novak Djokovic, sempre ammesso che il serbo riesca a trovare un modo di spezzare la maledizione di New York (dalla cinquina di Roger Federer non ci sono più stati successi consecutivi). Ma, per questo, c’è tempo.

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