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Tennis
US Open 2024, Lorenzo Musetti: “Spero di prendermi una rivincita con Djokovic”
Lorenzo Musetti non trattiene la soddisfazione per un autentico scampato pericolo. Non era facile, infatti, sfidare Reilly Opelka, ma il gigante buono americano deve cedere di fronte alla maggior consistenza del toscano al primo turno degli US Open 2024. 7-6(3) 1-6 6-1 7-5 il punteggio finale a favore del toscano, che così evita l’amarezza di un anno fa, quando uscì a sorpresa con il francese Titouan Droguet.
Queste le sue dichiarazioni a SuperTennis, dov’è stato ospite dello studio newyorkese di Giorgio Spalluto e Diego Nargiso: “Partita difficile sotto tutti i punti di vista. Opelka ti toglie tantissimo il ritmo, ha fatto quasi sempre serve&volley e la scelta di stare dietro non avrebbe pagato. A me piace prendere più spazio sulla seconda, ma con lui è difficile chiamarla seconda. Copre molto bene la rete, ha una buona manualità, anche oggi su certe risposte bloccate ha fatto vedere belle volée. L’atteggiamento e la voglia di non mollare hanno fatto girare questo match che si era messo verso un quinto set“.
Ancora analizzando il suo match e Opelka: “Devo dire che mentre nel primo set ho avuto un calo specialmente a servizio e lui aveva trovato fiducia, poi io tecnicamente non riuscivo a trovare tanto il movimento del servizio e mi sono concentrato su quello e tolto il resto. Nel quarto è stato bravo lui nel game in cui mi ha breakkato, ha incrociato 3-4 risposte di rovescio molto profonde e pesanti e quando prende la rete è difficile passarlo. Devi sperare che ti conceda qualcosa com’è stato sul 5-3. Ci sono game in cui infila 3-4 risposte e nello scambio non fa i suoi soliti gratuiti, per cui lì comincia a essere complicato. Avendo una stazza così importante la palla riesce a schiacciarla, ti toglie ritmo e ti mette pressione. La chiave è stata avere pazienza e attendere il momento giusto, ma anche essere freddo nel finale“.
US Open 2024, Lorenzo Musetti esce dall’insidia Opelka vincendo in quattro set
Musetti si sofferma poi sul proprio momento positivo e sull’aiuto delle persone vicine: “Credo di essere nel mio miglior momento per risultati e consapevolezza e maturità tennistica e non solo. Una partita e un quarto set come oggi mi fanno capire che non è finita finché non vai a rete a stringere la mano. Sono stato bravo, ma anche un pizzico di fortuna, lui ha sbagliato due palle facili. Se ti fai trovare pronto, la fortuna ti aiuta. Qui c’è Veronica e c’è mia mamma al mio fianco, è sempre tosta quando si è fuori casa. Ci si sta abituando veramente bene, poi non vorrei trovarmi sorprese quando Ludovico cresce. La prima cosa che ho fatto è stata andare al mio angolo. Negli ultimi giorni ero nervoso per questo primo turno perché sapevo che non era facile e lo scorso anno era andata male. Mi ero messo un pochino di pressione, sono stato bravo a gestirla e sono contento“.
Arriva poi un’analisi sul recente passato e su quello che ne ha tratto: “Sia a Wimbledon che a Parigi ho perso con i migliori, è sempre Djokovic che mette i bastoni tra le ruote. Sto cercando sempre qualcosa d’ispirazione per potermi migliorare. Lo scalino tra seconda settimana, semifinale e vincere uno Slam è battere i giocatori tipo Jannik o Alcaraz. Consapevolezza di affrontare ogni partita come fosse l’ultima, tutti hanno un livello veramente alto. Negli ultimi mesi ho saputo avere un livello alto non tanto tennistico quanto mentalmente, di consistenza. A Parigi non ho saputo gestire bene le emozioni, per andare in una finale olimpica contro uno così carismatico. Affrontare Djokovic è come affrontare un gatto con sette vite. Queste sconfitte con giocatori così importanti mi fanno capire tante cose che poi mi ritrovo in partite con esseri umani. Spero di potermi prendere una rivincita qua”.