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US Open, Sara Errani torna al secondo turno dopo 9 anni! Il graffio della campionessa olimpica, Bucsa si arrende

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Sara Errani
Errani / Andrew Schwartz/SIPA / IPA Sport

Sono passati nove anni dall’ultima volta che Sara Errani aveva portato a casa un match agli US Open. Nel 2015 era una giovanissima Jelena Ostapenko la battuta, dopo un match incredibile in cui l’azzurra era in condizioni difficilissime. Stavolta a cedere è la spagnola Cristina Bucsa, battuta per 3-6 6-0 6-4 sul Court 15 dalla campionessa olimpica di doppio, che ora aspetta la vincente del derby USA tra Danielle Collins e Caroline Dolehide (con la prima che è al passo d’addio alla Grande Mela).

Comincia male il torneo per l’italiana, che cede subito la battuta a 15. Bucsa riesce a confermare il break, mentre Errani, nel primo punto del terzo game, trova l’ace. Il problema, però, è che la spagnola è molto centrata, riesce a manovrare e spingere da fondo e si guadagna così anche il 4-1. Anche per lei, però, passaggio a vuoto che le costa il turno di servizio, dato che non riesce a rientrare da 0-40. Sara, però, pur di tenere dietro l’iberica non riesce ad avere sempre la capacità di tenere in campo la palla e questo, unito al riaversi di Bucsa, porta la spagnola ad avere due set point. L’azzurra, però, li annulla entrambi e la imbriglia in una ragnatela che le fa accorciare ancora le distanze. Molto, però, si riduce a un momento di sfortuna: sul 30 pari un nastro aiuta Bucsa, che poi chiude il parziale per 6-3.

Errani, però, continua a macinare gioco per una fiducia che sale di volta in volta. Ed è così che arriva subito il break, alla seconda opportunità. La nativa di Bologna, ma romagnola per crescita, approfitta del fatto che dall’altra parte Bucsa inizia a sbagliare di più e comincia a sciorinare grande tennis. Vale per tutte la spettacolare demi-volée sul 2-0 15 pari, che poi apre la strada al secondo servizio strappato, ma anche con il servizio arrivano varie prime che la spagnola non legge. Il risultato è che l’iberica finisce per non riuscire a trovare il campo più di una volta, perché nella metà campo avversaria c’è una giocatrice che mette tanta, tantissima pressione. Arriva in questo modo il 6-0, che Sara non realizzava da quando (in condizioni molto particolari) lo rifilò a Venus Williams agli Australian Open 2021, almeno rimanendo nell’ambito Slam.

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Inizia in lotta il set decisivo, in cui Bucsa in un modo o nell’altro riesce a tenere la battuta nonostante la necessità di salvare una palla break. L’azzurra ha le sue chance anche sull’1-1, ed enormi, perché va sullo 0-40. Non si può però davvero dire che Errani abbia rimpianti in questo caso, perché in tutte le tre occasioni ci pensa Bucsa a giocare molto bene in un match di livello ora più alto da entrambe le parti. Sara ritorna sullo 0-40 sul 2-2 con uno straordinario recupero e uno scambio mozzafiato a rete che vince lei. Stavolta non serve fatica: arriva il doppio fallo dell’avversaria, e con esso il 3-2. La spagnola, però, di resa non vuol sentirne parlare: ha una palla del controbreak, che sfrutta riuscendo a trovare il dritto lungolinea del 3-3. La campionessa olimpica di doppio, però, non demorde e, in un game nel quale risale da 40-15, strappa ancora la battuta all’iberica. Anche il nastro, spesso favorevole a Bucsa, inizia a diventare favorevole a Errani, che stavolta tiene la battuta: 5-3. Arriva anche un match point dopo uno scambio difensivo spettacolare, ma la spagnola centra due righe più che millimetriche, salvando la situazione. Sul 5-4, però, Sara riesce a tenere più che duro, sul 30 pari gioca una demi-volée di rovescio da brividi per arrivare a match point. Poi l’iberica sbaglia e, dopo nove anni, si torna a spezzare finalmente il tabù newyorkese.

Nelle due ore e due minuti di match per Sara Errani 77% di prime in campo contro il 63% di Bucsa. Da rimarcare il fatto che, con la seconda, è più efficace (41% con 7/17 rispetto al 38% con 12/32 dell’avversaria). Nettamente diverso il conto vincenti-errori gratuiti: 12-25 per l’italiana, 36-47 per la spagnola.

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