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Volley femminile, Paola Egonu vince la sfida campale con Vargas: numeri eclatanti

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Egonu / Lapresse

L’Italia ha surclassato la Turchia con un sonante 3-0 (25-22; 25-19; 25-22) e si è qualificata alla finale del torneo di volley femminile alle Olimpiadi di Parigi 2024: domenica 11 agosto (ore 13.00) la nostra Nazionale tornerà in campo alla South Paris Arena per fronteggiare gli USA e andare a caccia della medaglia d’oro, nel frattempo è arrivata la certezza del primo podio della storia ai Giochi. Le ragazze del CT Julio Velasco, che nei quarti avevano travolto la Serbia con il massimo scarto, hanno tramortito anche le Campionesse d’Europa dopo aver già eliminato le Campionesse del Mondo.

La partita era particolarmente attesa anche per lo scontro diretto tra i due opposti, entrambe considerate tra le migliori giocatrici in circolazione a livello internazionale: Paola Egonu e Melissa Vargas. L’italiana ha dominato in lungo e in largo contro l’anatolica di origini cubane, che ha avuto sulle sue spalle tutta la squadra turca, gravata dall’assenza dell’infortunata palleggiatrice Cansu Ozbay, dagli acciacchi di Hande Baladin e dalla prova opaca offerta da Ebrar Karakurt. Ma com’è andato nel dettaglio lo scontro diretto tra le due bomber?

Paola Egonu ha messo a segno 24 punti (due ace, un muro), mentre Melissa Vargas ha replicato con 17 punti (0 muri, 0 ace). Sono le percentuali in attacco a esprimere al meglio la differenza del livello di gioco offerto dalle due stelle: 21 punti su 43 tentativi (4 errori) per Egonu con il 48,84% di realizzazione e il 39,53% di efficienza; 17 punti su 43 attacchi (8 errori) con il 39,5% di realizzazione e il 20,93% di efficienza.

Melissa Vargas resta al comando della classifica marcatrici con 133 punti contro gli 88 di Paola Egonu, ma il motivo dell’ampio margine è presto detto: l’azzurra ha giocato un incontro in meno e la turca ha beneficiato di due sfide risolte al tie-break, ma è anche l’unico concreto terminale offensivo a disposizione delle anatoliche mentre Egonu viene sostituita da Antropova in regime di doppio cambio e non tutti i palloni arrivano a lei.

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