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Volley, gruppo da ritoccare verso Los Angeles 2028. La crescita di Bovolenta e i possibili nuovi innesti

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Luca Porro
Porro/Fivb

L’Italia di Parigi, a meno di grosse sorprese, non si discosterà più di tanto da quella di Los Angeles 2028. I campioni ci sono e sono giovani, hanno dimostrato di essere vincenti nel biennio 2021/2022, sorprendendo il mondo intero e l’assestamento ad alti livelli ha portato un secondo posto continentale e un  quarto posto ai Giochi Olimpici, una base tutt’altro che pessima da cui ripartire per ottenere nuovi successi.

I cambiamenti saranno pochi e potrebbero limitarsi, almeno inizialmente, ad un paio di ruoli, ma la speranza è che il ricambio generazionale porti qualche alternativa, anche nell’immediato perchè ci sono tanti giovani interessanti che faranno parte delle rose delle squadre di Superlega. I giocatori sulla bocca di tutti sono sostanzialmente tre, lo schiacciatore Luca Porro, l’opposto Alessandro Bovolenta e il libero Gabriele Laurenzano.

Porro ha già fatto il suo debutto ai Giochi e ha dimostrato, sempre contro la Francia, nel quarto di finale della VNL, tutto il suo valore. La stagione da titolare a Padova lo ha messo sul trampolino di lancio e non ci sarà da stupirsi se il prossimo anno si ritroverà in un top team, perchè il suo valore è quello. Bene in ricezione, tante soluzioni in attacco, può essere una valida alternativa a Daniele Lavia che ha ancora tanto, tantissimo da dire in maglia azzurra.

Alessandro Bovolenta, dopo una stagione in serie A2 da titolare, ha spiccato il grande salto e il prossimo anno indosserà la maglia di Piacenza in Superlega con il ruolo di riserva. E’ lo stesso percorso di Yuri Romanò che ha scalato in fretta le classifiche nazionali e si è preso la maglia da titolare. Bovolenta ha le qualità fisiche e tecniche per tentare la scalata a quella maglia da titolare, soprattutto se riuscirà a ritagliarsi uno spazio da titolare in un top team di Superlega.

Anche Gabriele Laurenzano, da tredicesimo, ha fatto parte del gruppo azzurro a Parigi. Fabio Balaso non ha alcuna intenzione di abdicare nel ruolo di libero azzurro ma il giovane libero di Trento si è conquistato in due anni uno scudetto e una Champions League ed è in rampa di lancio con numeri impressionanti. Il livello si alza sempre più (basti guardare cosa hanno fatto a Parigi il libero giapponese Yamamoto e quello francese Grebennikov e un po’ di concorrenza interna non può che fare bene per innalzare il livello.

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