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Volley, murales di Paola Egonu imbrattato dopo un solo giorno a Roma

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Paola Egonu
Egonu / Lapresse

Neppure 24 ore e il murales di Paola Egonu vicino la sede del CONI a Roma è stato deturpato da atti vandalici. Egonu nel murales stata ritratta con la medaglia d’oro al collo e sul pallone da volley ci sono le parole “stop”, “hate” e “racism”. Un’opera chiamata “Italianità”, atta a promuovere la lotta contro l’odio e il razzismo.

I vandali hanno cancellato il volto della giocatrice e hanno sostituito il nero, il colore della pelle della pallavolista di origine nigeriana, con il rosa. La street artist Laika, autrice dell’opera ha commentato con delle storie su Instagram: “Il razzismo è un cancro brutto da cui l’Italia deve guarire“.

Tanti sono stati i messaggi di solidarietà verso Paola Egonu, a partire dal ministro dello Sport Andrea Abodi: “Il razzismo è un cancro brutto da cui l’Italia deve guarire”. Un sentimento di intolleranza espresso dalla vernice rosa a imbrattare il corpo della campionessa italiana”.

Si è schierato anche il capitano dell’Italvolley maschile Simone Giannelli: Le persone che hanno fatto questo non meritano di essere chiamate tali… Senza cuore, senza dignità e senza umanità! Paola Egonu non ti curar di loro, chi di dovere ci penserà (spero proprio). Tu sei tanta roba… Campionessa Olimpica”.

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