Olimpiadi
Volley, un quarto posto amaro per la Nazionale maschile a Parigi. Cosa non ha funzionato?
L’ossessione “che non deve essere un’ossessione” continua. Julio Velasco, solo in parte involontariamente, ha lanciato la ciambella di salvataggio all’Italia maschile che è stata casa sua per tanto tempo. Negli ultimi tre anni gli azzurri hanno vinto un Mondiale, un Europeo, sono stati secondi alla rassegna continentale organizzata in casa e ancora una volta, per la quarta volta nella storia, da campioni del mondo in carica, hanno fallito l’appuntamento con l’oro a Cinque Cerchi.
E’ mancato il cambio di passo, è mancata l’accelerazione decisiva, quella che hanno avuto i francesi tra gli uomini e l’Italia tra le donne, nel momento decisivo del torneo olimpico. La casa costruita da Fefè De Giorgi, aveva già scricchiolato fortemente contro il Giappone, rischiando di crollare e alla fine il crollo è arrivato, deflagrante, contro la Francia. La stessa Francia (con Chinenyeze e, in parte, Ngapeth in meno) che l’Italia-2 aveva trascinato al quinto set nei quarti di finale della VNL, trovandosi addirittura avanti 2-1 e 11-8, la stessa Francia che aveva sofferto le pene dell’inferno contro la Slovenia nel girone preliminare di Parigi, mentre l’Italia demoliva Brasile e Polonia nella fase a gironi.
E’ chiaro che giocare in casa la partita “della vita” aiuta, non poco, è chiaro che quando hai dalla tua parte un giocatore che si chiama Earvin Ngapeth che magari di fa ammattire per gran parte della stagione ma “la partita” la gioca in modo straordinario, tutto diventa più difficile per gli avversari. Però l’Italia aveva le armi per contrastare tutto ciò e l’impressione è che non le abbia utilizzate a dovere.
Il fenomeno ce lo abbiamo anche noi e si chiama Simone Giannelli che però ha giocato una partita non all’altezza della sua fama in semifinale contro la Francia: non sempre ha fatto le scelte giuste, a un certo punto il suo gioco è diventato quasi scontato, forse anche perchè la ricezione non ha funzionato a dovere, è mancato l’estro e il genio che lo ha portato sul tetto del mondo, sia in nazionale che nel club. De Giorgi ci ha sperato fino alla fine, lasciandolo in campo e non gettando nella mischia il campione d’Europa Riccardo Sbertoli. Col senno di poi si sarebbe potuto provare qualcosa, magari nel momento in cui, nel secondo set, i transalpini hanno ribaltato la situazione, perchè anche i fenomeni hanno le loro giornate nere.
Sicuramente la partita con il Giappone ha prosciugato le energie fisiche ma soprattutto mentali della squadra di De Giorgi, che vinta una battaglia epocale, è arrivata con le polveri bagnate a quella che doveva essere la seconda battaglia consecutiva, una sorta di mission impossible che, di fatto, si è rivelata tale. Tutti gli eroi del 2022 hanno giocato al di sotto dei loro standard sia con la Francia, sia con gli USA che sono la squadra che, storicamente, più infastidisce questa Italia, la cui reazione (che c’è stata) non è stata sufficiente a invertire la rotta. Tutti i numeri parlano chiaro: male la ricezione, male l’attacco, correlazione muro-difesa che ha funzionato solo a singhiozzo. Con questi presupposti ai Giochi Olimpici in semifinale o finale si perde.
Come dice Velasco, la medaglia d’oro olimpica non è tutto, però bisogna continuare ad inseguirla. E’ arrivato il primo quarto posto olimpico della storia della Nazionale italiana che, nelle sei occasioni precedenti, aveva vinto almeno una delle due ultime partite della top4 cogliendo tre argenti e tre bronzi e fa male ma questa generazione è solo all’inizio del suo percorso, ci sono giocatori giovanissimi che hanno ancora tanta strada da fare davanti a loro e potranno fare tesoro di quanto accaduto a Parigi. Ci riproveranno per dimostrare che questa è una nuova Generazione di Fenomeni, al pari di quella che dominò in lungo e in largo negli anni ’90 ma che quando iniziò a vincere aveva un’età media superiore a quella attuale