Ciclismo

Vuelta a España 2024, il percorso e le tappe della seconda settimana: c’è salita tutti i giorni

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O'Connor / IPA Agency

Dopo nove estenuanti tappe e un caldo quasi soffocante, la Vuelta a España 2024 arriva finalmente al primo giorno di riposo. Una lunga settimana inaugurale che ha già riservato tanta salita, tante sorprese e purtroppo ha già mietuto diverse vittime. Non sono più in gara il portoghese Joao Almeida e l’azzurro Antonio Tiberi, tra gli altri, con il classe 2001 che ha alzato bandiera bianca dopo un malore e dopo otto frazioni in cui aveva fatto assolutamente vedere di poter lottare per il podio. Nella seconda settimana la Vuelta prevede praticamente solo salita, dove tanti altri colpi di scena sono attesi.

Martedì 27, decima tappa: Orléans  – Ponteareas-Baiona (160km)

Si riprendo dopo il giorno di riposo con una frazione che prevede tanta salita ma sembra disegnata per una fuga da lontano. Pronti via e c’è subito da affrontare l’Alto de Fonfria (15,4 km al 4,2%). Lunga discesa e parte pianeggiante centrale prima del gran finale, che non lascia respirare negli ultimi 60 km. Si parte con l’Alto de Vilachan (6,3 km al 5,5%), seguito in rapida successione dall’Alto de Mabia (6 km al 5,7%) e soprattutto dal GPM di prima categoria dell’Alto de Mougas, una salita di 9,9 km al 6% di pendenza media, con una rampa al 15% nel primo chilometro. Dallo scollinamento mancheranno 20 km al traguardo, tutti prevalentemente in discesa.

Mercoledì 28, undicesima tappa: Campus Tecnológico Cortizo Padron-Campus Tecnológico Cortizo Padron (166.5km)

Altra giornata di difficile lettura, senza l’arrivo in salita ma con tantissima strada che tende all’insù. Sono quattro i GPM di oggi, dilazionati quasi perfettamente ogni 30 chilometri. Si incomincia con il Puerto San Xusto (10,2 km al 4,2%); poi si affronta per due volte il Puerto Aguasantas (5,7 km al 6,1%), prima si passare per lo sprint intermedio di O Sisto. Piccolo tratto pianeggiante e poi l’ultima rampa, il Puerto Cruxeiras, con 2900 metri al 9% costante. Dalla cima saranno 6 km di picchiata verso l’arrivo.

Giovedì 29, dodicesima tappa: Ourense Termal-Estacion De Montana De Manzaneda (137.5km)

Ecco il primo arrivo in salita della seconda settimana del terzo Grande Giro stagionale. Una frazione molto corta, che prevede un solo GPM, quello appunto in cima al quale è posto il traguardo. La prima parte però sarà tutto che semplice, con un falsopiano che tende sempre leggermente all’insù con alcuni punti anche che presentato pendenze arcigne. Si arriva su l’Estación de Montaña de Manzaneda, un’ascesa di 15,4 km al 4,7%, ma attenzione soprattutto agli ultimi tre chilometri, in cui la pendenza sarà sempre in doppia cifra.

Venerdì 30, tredicesima tappa: Lugo-Puerto de Ancares (176km)

Nuovo giorno e ancora tanta salita, con il secondo arrivo su un GPM consecutivo. Oggi il chilometraggio è nettamente maggiore, con tre ascese pronte a mettere fatica nelle gambe dei corridori: Alto Campo de Arbre (5 km al 5,8%), Alto O Portelo (7,7 km al 5,4%) e Puerto de Llumeras (6,6 km al 6%). Tra la seconda e terza salita una lunghissima valle, mentre l’ascesa finale sarà quella più dura in assoluto. Si scala il Puerto de Ancares, che sono 7,5 km al 9,3%, ma una pendenza media falsata dai primi duemila metri. Gli ultimi 5 km infatti non scendono mai sotto la doppia cifra, con diversi tratti costanti al 15%. Sarà battaglia pura.

Sabato 31, quattordicesima tappa: Villafranco del Bierzo-Villablino (200.5km)

Prosegue un weekend infernale con una delle tappe più attese di tutta la Vuelta 2024. Se si confermeranno le temperature record, affrontare i duecento chilometri di oggi diventerà un’impresa. Si parte con un infinito falsopiano sempre in leggera salita, fino ad arrivare alle pendici del primo GPM di giornata dopo 95 km in cui comunque di pianura o discese se ne è già vista molto poco. Il Puerto de Cerredo (7 km al 4,6%) sarà solo l’antipasto, perché dopo una lunga discesa ecco arrivare il Puerto de Leitariegos (22,8 km al 4,5%), salita lunga ma abbastanza pedalabile. L’arrivo però non è posto in cima, ma bisognerà fare grandissima attenzione ai 17km finali, visto che ci sarà una ripida e molto tecnica discesa.

Domenica 1, quindicesima tappa: Infiesto-Valgrande-Pajares Cuitu Negru (143km)

Si chiude una seconda settimana infernale con uno degli arrivi più esigenti di tutta la corsa iberica. Tappa corta, ma che non ha un metro di pianura e non lascerà respiro ai corridori. Dopo trentacinque chilometri partono i fuochi d’artificio con l’Alto de la Colladiella(6,4 km all’8,2%), discesa ed ecco arrivare subito l’Alto de Santo Emiliano (5,6 km al 4,9%). Anche qui solo il tempo di qualche minuto con strada favorevole prima di tornare a salire e ripetere l’Alto de la Colladiella, che prevede anche una rampa al 14% nel finale. Ancora discesa e poi la strada inizierà a tirare leggermente all’insù, fino all’imbocco della salita finale: il Cuitu Negru (categoria Especial), 18,9 km al 7,4%. Un’ascesa gradoni, che riserva il meglio per ultimo. Dopo un tratto quasi di contro pendenza bisogna allacciarsi le cinture per gli ultimi tre chilometri: non si scende mai sotto il 14%, con un picco al 24%. Qui si fa la differenza.
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