America's Cup

Alinghi ha trovato l’asso nella manica: poppa dirompente, Ineos schiantata. Ainslie a testa bassa: 2-4 in semifinale

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INEOS Britannia Alinghi / America's Cup

INEOS Britannia si era presentata baldanzosa nelle acque di Barcellona, con il chiaro intento di chiudere i conti nella semifinale della Louis Vuitton Cup, il torneo che designa chi sarà lo sfidante di Team New Zealand nel Match Race che metterà in palio la America’s Cup, ma Ben Ainslie e compagni hanno aperto il pomeriggio con un’inattesa doccia fredda. Alinghi ha infatti vinto la sesta regata della serie, ha replicato il successo ottenuto due giorni fa in modalità dislocante e ha accorciato le distanze: 2-4 nel confronto al meglio delle nove regate, INEOS è a un solo punto dalla qualificazione all’atto conclusivo ma ora si è acceso qualche campanello d’allarme.

Con vento che soffiava a dieci nodi abbiamo ammirato una versione rigenerata della compagine svizzera e il fantasma della corazzata britannica, apparsa ben lontana dal siluro che aveva dominato le prime quattro sfide disputate nel fine settimana. Il sodalizio elvetico sta salendo pian piano in cattedra sfruttando anche un’onda un po’ insidiosa, mentre il Challenger of Record è andato in crisi e ora non c’è più nulla di scontato. Si ritornerà in acqua tra un’oretta per gara-7: Ben Ainslie e compagni inseguono il punto che varrebbe la finale, ma gli avversari sono più agguerriti che mai e sognano di portare il testa a testa a domani.

Alinghi è partita leggermente meglio e si è portata sul lato sinistro del campo di regata, seguita da INEOS Britannia come un’ombra. Alla prima virata gli svizzeri commettono un errore, vanno giù dai foil per un istante (ma si rialzano subito) e i britannici passano nitidamente in vantaggio. Sembra nei fatti tutto deciso, ma nel finale del primo tratto di bolina gli elvetici riescono a recuperare qualcosa e si portano a sei secondi di ritardo al primo cancello. Subito dopo gli svizzeri insistono e operano il sorpasso in poppa con una velocità di 37 nodi, quattro in più rispetto ai rivali.

Alinghi si scatena in poppa (avevano un asso nella manica da sfoderare quando erano con le spalle al muro?), vola davanti di oltre 300 metri e regala spettacolo anche nella terza bolina (a tratti 30 nodi contro 25), mentre nel frattempo Ben Ainslie e compagni sono in totale confusione: la barca sembra lentissima, l’equipaggio commette diversi errori di impostazione e di manovra, non riuscendo mai a essere in partita. La barca NumberOne taglia il traguardo con grandissima brillantezza, mentre INEOS giunge con un ritardo di 1’23” dopo essere scesa dai foil mentre approcciava l’ultimo cancello prima di affrontare il tratto conclusivo in poppa.

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