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America’s Cup, Team New Zealand conferma di avere qualcosa in più delle sfidanti

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Team New Zealand
Team New Zealand / America's Cup

Archiviato il primo round robin della Louis Vuitton Cup, nonostante l’incidente durante le operazioni di alaggio che ha danneggiato parzialmente lo scafo, Emirates Team New Zealand resta la squadra da battere in vista della 37ma America’s Cup. I Kiwi sono riusciti a riparare la barca in tempi celeri, saltando solamente una giornata di gara e dimostrando di aver rimesso in sesto Taihoro con tre successi consecutivi nel weekend.

Il Defender sembra avere una marcia in più rispetto agli sfidanti, anche se resta qualche dubbio sul confronto diretto con Luna Rossa sul piano delle performance delle imbarcazioni. A Barcellona, tra Final Preliminary Regatta e Louis Vuitton Cup, Peter Burling e compagni sinora hanno sempre sconfitto gli uomini di Max Sirena nei tre match race disputati.

L’impressione però è che il team italiano avesse ancora un ampio margine di miglioramento soprattutto sotto il punto di vista della gestione del match race da parte dei timonieri, fermo restando che il primo scontro diretto si era deciso dopo poche centinaia di metri per un problema tecnico sull’AC75 del patron Patrizio Bertelli. Un eventuale replay dell’ultima finale di America’s Cup si preannuncia dunque più equilibrato e incerto della sfida andata in scena nel 2021 ad Auckland.

L’esperienza e la qualità dell’equipaggio neozelandese, abbinate alla velocità di Taihoro (il nome della barca di New Zealand), rendono estremamente complicata la missione del Challenger che si guadagnerà il diritto di fronteggiare i campioni in carica a partire dal 12 ottobre nelle acque catalane. Forse ne capiremo di più già domani, quando Luna Rossa Prada Pirelli ed Emirates Team New Zealand si affronteranno nuovamente all’inizio del secondo round robin.

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