Atletica

Assunta Legnante funambolica: terzo oro alle Paralimpiadi, fenomeno assoluto del peso

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Legnante / CIP

Assunta Legnante si conferma una certezza assoluta, mette in mostra tutto il suo talento sconfinato, rimarca la sua enorme grandezza agonistica, evidenzia la propria superiorità in pedana e conquista la medaglia d’oro nel getto del peso (categoria F12) alle Paralimpiadi di Parigi 2024. L’azzurra è stata magistrale allo Stade de France, dove ha scagliato l’attrezzo a 14.54 metri ed è riuscita a surclassare una concorrenza sempre più quotata e temibile.

La gara della nostra portacolori, che è una categoria F11 (si gareggia con gli accorpamenti), è stata decisamente rimarchevole: picco di 14.54 metri raggiunto al quarto tentativo preceduto da 13.77, 14.48, 14.21 e seguito da 13.79 e 14.36. Battuta l’ubzeka Safiya Burkanova (categoria F12), che si era imposta tre anni fa a Tokyo e che si presentava da Campionessa del Mondo in carica (aveva trionfato a maggio a Kobe, dove Legnante non era presente): oggi si è fermata a 14.12, lasciandosi alle spalle la cinese Yuping Zhao (bronzo con 12.21).

La 46enne si è messa al collo il terzo oro ai Giochi dopo quelli di Londra 2012 e Rio 2016, mentre a Tokyo 2020 portò a casa la medaglia d’argento. Un palmares da urlo per la campana, che in carriera ha saputo laurearsi Campionessa del Mondo per ben cinque volte in questa specialità (l’ultima lo scorso anno, proprio nella capitale francese) e che oggi festeggia la sua sesta medaglia paralimpica: oltre alle gioie nel peso ha saputo meritarsi un doppio argento nel lancio del disco (tre anni fa in Giappone e qualche giorno fa in terra transalpina).

La ribattezzata Cannoncino ha già dichiarato che vuole proseguire la propria attività agonistica e che punta a partecipare alle Paralimpiadi di Los Angeles, quando avrà già spento cinquanta candeline. Con l’autoironia che la contraddistingue aveva dichiarato pochi giorni fa: “Non ho mai visto l’America… Va beh anche questa volta non la vedrò“, facendo riferimento alla sua cecità. Stiamo parlando di una vera e propria icona del paralimpismo tricolore che potrebbe assolutamente meritare il ruolo di portabandiera.

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