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Atletica, Alessandrini sulla 4×100: “Serve più flessibilità. Jacobs ritrovato, ma dettagli tecnici da sistemare”

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Filippo Tortu
Tortu / LaPresse

Un parere autorevole. Nell’ultima puntata di Sprint2U, in onda sul canale Youtube di OA Sport e condotta da Ferdinando Savarese, Guido Alessandrini (giornalista per 35 anni di Tuttosport e attuale seconda voce su RaiSport delle gare di atletica) ha fornito spunti interessanti sui vari temi d’attualità analizzati nel corso dell’approfondimento dedicato alla disciplina regina.

Si è parlato di Olimpiadi e i Giochi di Parigi hanno in primis lasciato un po’ di amarezza in casa Italia per quello che sarebbe potuto essere e invece non è stato. Il riferimento è al quarto posto della staffetta 4×100 maschile, reduce dall’oro a Cinque Cerchi di Tokyo: “Difficile giudicare da esterni quanto è accaduto. Personalmente, io penso che il problema sia stato l’ultima frazione di Filippo Tortu. Il lombardo viene da un periodo in cui, salvo rare eccezioni, non si è espresso al meglio delle sue possibilità nelle gare individuali e anche in staffetta non è mai stato a livello del suo massimo splendore“, ha dichiarato Alessandrini.

La mia idea sarebbe stata quella di puntare in ultima frazione su Chituru Ali, atleta in grado di correre molto forte nei 100 metri con tempi sovente da 10″ netti. Certo, sappiamo che le prove con lui non sono state molte anche perché è un ragazzo particolarmente soggetto agli infortuni. Tuttavia, visti i tempi anche degli ultimi frazionisti di quella gara, si poteva vincere l’oro con Ali, considerando anche il pasticcio degli Stati Uniti che hanno sempre la squadra più forte ma in staffetta sbagliano spesso. Chiaramente, si parla solo in linea teorica perché non sappiamo cosa avrebbe potuto fare l’atleta allenato da Claudio Licciardello, anche per l’intesa nei cambi. Tuttavia, io sarei per una maggiore flessibilità nelle scelte, preso atto della situazione e avendo anche un gruppo nutrito di velocisti“, ha sottolineato il collega di RaiSport.

Parlando di atleti che hanno impressionati, Alessandrini ha menzionato i seguenti atleti stranieri:Ci sono dei numeri e statistiche che aiutano a capire. Se un atleta vince per la terza edizione consecutiva un’Olimpiade, è degno di grandissima considerazione e il riferimento è all’americano Ryan Crouser nel getto del peso. Per lo stesso motivo, è giusto considerare la keniana Faith Kipyegon (tre volte oro nei 1500 metri), senza dimenticarci dei record del mondo dello svedese Armand Duplantis nel salto con l’asta (6.25) e della statunitense Sydney McLaughlin-Levrone (50.37) nei 400 ostacoli femminili. Quest’ultimi due sono risultati rivoluzionari e proiettano ai prossimi 5/10 anni“.

In chiave italiana, le idee sono chiare: “Nadia Battocletti, anche per il modo di interagire con noi, sembra una ragazza di un’altra epoca. E poi sulla pista ha fatto delle cose straordinarie. Al di là dei due titoli europei a Roma (5000-10000 metri), è stata per qualche ora bronzo ai Giochi nei 5000 metri e si è presa un argento incredibile nei 10000, mettendosi dietro tutte le fuoriclasse dell’Etiopia. E pensare che quest’ultima gara era quella che aveva preparato meno, perché si pensava che lei avrebbe spostato l’attenzione più sui 1500 metri. Certo, se dovesse focalizzare ancor di più la sua preparazione nei 10 km, allora ci sono tutti i presupposti per migliorare, visto che parliamo di una ragazza ancora giovane. Furlani e Diaz hanno ottenuto due bronzi di grande valore: il primo ha quasi stampato il primato mondiale della sua categoria e l’altro ha centrato un obiettivo non facile in un avvicinamento con qualche complicazione. Indubbiamente, c’è del rammarico per quanto accaduto con Leonardo Fabbri nel getto del peso, sulla base dei risultati stagionali. Io credo che lui abbia cercato di trovare al primo lancio una misura estremamente importante per mettere pressione a Crouser, come in Diamond League, ma quel nullo e poi la pioggia hanno complicato le cose e non è stato in grado di gestire la situazione. Credo potesse lottare anche per il metallo pregiato“.

In chiusura, il focus su Marcell Jacobs: “Per quanto mi riguarda, la stagione di avvicinamento a Parigi non è stata malvagia e il 9.92 prima dei Giochi lo conferma. Mi aspettavo che raggiungesse la Finale e speravo potesse avvicinarsi più alle medaglie. Tuttavia, il crono di 9.85 è ottimo e, se ci dovesse essere continuità, credo che abbiamo ritrovato un Jacobs competitivo che avevamo lasciato a quell’oro nei Mondiali indoor dei 60 metri del 2022 come qualità. Ci potrebbe essere un Marcell più stabile da questo punto di vista e in grado di battagliare per il vertice nei 100 metri dal momento che ora come ora non ci sono dominatori. Certo, qualcosa nella macchina Jacobs deve ancora essere sistemato tecnicamente, a parer mio, perché non è ancora perfetto tra gamba destra e sinistra, ma con il suo tecnico Rana Rider penso che ci sia chiarezza sulla programmazione da seguire per essere altamente competitivo“.

VIDEO PUNTATA SPRINT2U CON GUIDO ALESSANDRINI

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