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Atletica
Atletica, cambia il podio di una gara olimpica dopo 12 anni: Tomashova squalificata per doping, è il quinto caso
Sono passati dodici anni dalle Olimpiadi di Londra 2012, ma nella giornata odierna c’è stata l’ennesima revisione dell’ordine di arrivo di una delle gare più chiacchierate di quell’edizione dei Giochi: i 1500 metri femminili, condizionati da una lunga serie di squalifiche per positività al doping. Le turche Asli Cakir Alptekin (prima in 4:10.23) e Gamze Bulut (seconda in 4:10.40) erano state squalificate insieme alla bielorussa Natallia Kareiva (settima in 4:11.58) e alla russa Yekaterina Kostetskaya (nona in 4:12.90).
La medaglia d’oro era così finita al collo di Maryam Yusuf Jamal dal Bahrain (originariamente terza in 4:10.74) e l’argento aveva preso la via della casa della russa Tatyana Tomashova (inizialmente quarta in 4:10.90), ma oggi Tomashova ha perso quella medaglia per lo stesso motivo: il Tribunale Arbitrale dello Sport ha confermato la positività al doping dell’atleta, che è stata sospesa per dieci anni e che ha perso tutti i risultati acquisiti tra il 21 giugno 2012 e il 3 gennaio 2015, tra cui l’alloro a cinque cerchi.
Al secondo posto balza così l’etiope Abeba Aregawi, quinta al traguardo in 4:11.03. Sale sul terzo gradino del podio la statunitense Shannon Rowbury, che in gara non era andata oltre la sesta piazza (4:11.26) e oggi festeggia con ampio ritardo una medaglia olimpica. Nel palmares di Tomashova, che ora ha 49 anni, spiccano due vittorie ai Mondiali (2003 e 2005), un sigillo agli Europei (2006) e l’argento alle Olimpiadi di Atene 2004. Va ricordato che nel 2008 fu condannata a una squalifica di due anni sempre per motivi legati all’uso di sostanze illecite.