Atletica
Atletica, tre azzurre in finale nei 100 T63 alle Paralimpiadi! Caironi meglio di Contrafatto e Sabatini in batteria
Non tradiscono le attese le tre azzurre dell’atletica leggera impegnate nelle batterie dei 100 metri piani femminili T63 alle Paralimpiadi di Parigi 2024, specialità alla quale vengono accorpate anche le atlete della classe T42: miglior tempo assoluto per Martina Caironi, davanti a Monica Graziana Contrafatto ed Ambra Sabatini. La tripletta italiana, già andata in scena a Tokyo 2020, però, non è affatto scontata.
Due batterie da 5 atlete ciascuna per ridurre le 10 iscritte alle 8 finaliste: nella prima serie duello fin sulla linea del traguardo tra Contrafatto e Sabatini, appaiate con 14.33, crono che vale il personale per la prima e lo stagionale per la seconda: serve il fotofinish per dirimere la questione, ed a spuntarla è Contrafatto su Sabatini per 4 millesimi, 326 contro 330. Alle spalle delle due azzurre passa il turno la britannica Ndidikama Okoh, terza col record paralimpico della classe T42 in 14.69.
Nella seconda batteria, invece, Caironi, con lo stagionale di 14.31, fa segnare il miglior crono assoluto, riuscendo ad avere la meglio per appena 3 centesimi sull’indonesiana Karisma Evi Tiarani, la quale con il tempo di 14.34 fissa il nuovo record del mondo della classe T42. Alle loro spalle supera il turno anche l’elvetica Elena Kratter, con lo stagionale di 15.06. I due tempi di ripescaggio sono quelli delle statunitensi Lindi Marcusen, con 15.09, e Noelle Lambert, con 15.38. Eliminate le nipponiche Tomomi Tozawa, con 15.85, e Kaede Maegawa, con 16.34.
Atletica, Maxcel Amo Manu cade nelle batterie dei 200 metri T64
Nei 200 metri piani maschili T64, invece, non saranno in finale i due azzurri al via nelle batterie: nella prima serie cade Maxcel Amo Manu, poi squalificato per aver completato la propria gara, dopo essersi rialzato, in una corsia differente da quella assegnatagli, mentre nella seconda termina sesto Fabio Bottazzini in 23.97, riscontro che vale il decimo crono complessivo, e dunque non sufficiente per essere ripescato per l’ultimo atto.