Per scoprire quote, pronostici, bonus, recensioni bookmaker su scommesse sportive e molto altro su sport betting è possibile consultare la nostra nuova sezione dedicata alle scommesse online
Basket
Basket femminile, le giovani italiane da seguire in A1 in ottica Nazionale
Come (quasi) a ogni nuova stagione, ricorre un tema: quali sono i possibili volti nuovi della Serie A1? Quest’anno, con la discesa a 11 squadre e tutto quel che ne consegue, il discorso è meno facile da affrontare. Di nomi, però, ce ne sono. In questo caso ci occuperemo delle giocatrici dalla classe 2005 in avanti, escludendo cioè Matilde Villa, Arianna Arado e altre 2004 (ma anche 2003) che già hanno un impatto regolare e significativo sulla massima serie. Relativamente alla chiave Nazionale italiana, qui non andiamo a parlare di giocatrici da inserire subito (ci sarà tempo per tutte loro), ma che, nel giro di qualche stagione, potrebbero entrare nel giro se tutto andrà per il verso giusto.
Parlando di 2005, non si può non citare Carlotta Zanardi, chiamata al primo vero test tra le big. L’ha richiamata il Famila Schio, che l’aveva lasciata crescere a Brescia con risultati piuttosto significativi sotto diversi aspetti: 15,2 punti a partita nella stagione 2022-2023 (in cui, di fatto, predicava nel deserto) e 12,6 nell’annata 2023-2024 (dove, perlomeno, le giocatrici a darle man forte sono arrivate e si sono anche visti i risultati sul campo). Chiaramente, nel club con Giorgios Dikaioulakos come allenatore, non ci si potranno attendere questi numeri, vista la convivenza con gente come Giorgia Sottana, Costanza Verona, Ivana Dojkic e Ilaria Panzera. Il suo buono spazio se l’è già guadagnato in prestagione, dove ha lasciato buone impressioni: è abbastanza facile immaginare che la vedremo più protagonista, almeno in questa prima annata, in campionato rispetto alla nuova versione dell’Eurolega.
L’estate delle Nazionali giovanili ha (ri)messo in luce anche altre giocatrici che potrebbero farsi vedere in qualche modo nella stagione che sta per cominciare. Con l’Under 18 Emma Giacchetti, classe 2007, aveva realizzato 11,9 punti e 5,3 assist di media nel percorso (anche abbastanza sfortunato, questo va detto) che ha portato fino a un nono posto che stava abbastanza stretto alla squadra allenata da Luca Andreoli. In buona luce anche ai Mondiali Under 17 con 11,4 punti e 5,1 assist, la rivedremo a Campobasso, dove avrà senz’altro davanti Que Morrison e Stefania Trimboli da cui imparare più di qualche trucco del mestiere. Fa parte di quella stessa Under 18 e della Magnolia Basket anche la 2006 Francesca Grande, che però ha avuto meno spazio con Andreoli e, in generale, ne avrà meno anche in Molise, anche se il materiale cestistico da cui studiare non manca.
Si ripresenta con una squadra a larga trazione giovane anche Battipaglia. Qui il nome più conosciuto è quello di Francesca Baldassarre (2008), play-guardia che si è messa in discreta luce ai Mondiali Under 17 con 8,1 punti di media, una gran performance contro il Mali (da 11/12 in lunetta) e soprattutto una caratteristica: quella di essere una sicurezza ai tiri liberi. Su di lei, però, va fatta un’avvertenza: in prestagione è stata utilizzata poco e nulla da coach Serventi (fatto spiegabile con uno stiramento al quadricipite che l’ha bloccata già in zona Europei Under 16). Altro nome che potremmo vedere in più di un’occasione è Caterina Piatti (2006), ala-centro di San Martino di Lupari andata molto a corrente alternata a Matosinhos con l’Under 18 (e in scena anche con l’Under 20), ma che con coach Piazza un po’ di spazio se lo può guadagnare, anche per com’è strutturata l’Alama. Ufficialmente nella lista LBF compare Emma D’Este nel roster di Venezia, ma la classe 2007, molto bene a rimbalzo con l’Under 17 ai Mondiali, difficilmente troverà spazio alla Reyer almeno per questa stagione (e non è l’unica).
Molte altre giocatrici dei gruppi Under le vedremo impegnate in A2, il che, con 11 squadre nel massimo campionato, è quasi inevitabile. In quasi tutte le squadre ci sono, alternativamente, giovani da seguire oppure reduci da buone performance con le selezioni azzurre giovanili: il discorso vale sia per le big (come Milano o la stessa Ragusa dopo la dolorosa autoretrocessione) che per le squadre che puntano a disputare una stagione relativamente tranquilla.