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Basket femminile: Schio e Venezia, il duello annunciato di una Serie A1 all’anno zero

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Matilde Villa / Ciamillo

La Serie A1 2024-2025 comincia su due piani paralleli ben precisi. Di uno se ne parlerà in seguito, ed è quello legato al puro fatto sportivo, che vede il Famila Schio e la Reyer Venezia partire u gradino sopra tutte le altre nel tentativo di spartirsi i duelli che porteranno verso il titolo tricolore. L’altro verrà affrontato subito, ed è il cambiamento (in negativo) del panorama femminile dovuto a un’estate che obbliga tutti a dover fare una riflessione: siamo, letteralmente, a una sorta di anno zero.

Dobbiamo perciò riavvolgere il nastro e avventurarci in un cammino estivo da tregenda per gli avvenimenti che si sono succeduti. Prima l’autoretrocessione in Serie A2 della Virtus Eirene Ragusa, straordinaria protagonista dell’ultimo decennio con quattro finali scudetto, squadre di grande talento e giocatrici lanciate a più non posso. A Schio ricordano bene le sfide per il tricolore contro le iblee, soprattutto quella del 2015 in cui il club biancoverde arrivò a un tiro impossibile di Chicca Macchi dal realizzare il colpo grosso alla prima annata in A1.

A seguire, il colpo ancora peggiore delle voci circolanti nei giorni precedenti: l’uscita di scena della Virtus Bologna, annunciata letteralmente all’improvviso da Luca Baraldi. Dopo le ultime tre stagioni in costante crescita, il PalaDozza capace di arrivare a contenere oltre cinquemila persone, un generale indice di buon affetto per la squadra che aveva “salvato” il femminile di alto livello in città, una decisione capace di cancellare momenti che potevano evolvere in meglio. E, con ciò, anche il nuovo trasferimento all’estero di Cecilia Zandalasini, che, WNBA a parte, torna in Turchia al Galatasaray.

Infine, la Oxygen Roma. Aveva preso il posto di Crema, sospinta da una cordata di imprenditori che sembrava voler investire nel basket femminile in terra capitolina, che aveva (e ha) buone squadre nelle serie minori, ma in alto mancava da più di 15 anni. Poi, a fine stagione dopo i playoff raggiunti, la spina staccata improvvisamente e, a fine giugno, la comunicazione di rinuncia al massimo campionato.

Si è così verificata un’autentica corsa a tentare di evitare una Serie A1 a undici squadre, con il tentativo della Mercede Alghero di salire direttamente dalla Serie B, ma senza successo. Dunque, stagione a undici squadre con playoff per le squadre dalla prima all’ottava, playout per 9a, 10a e 11a secondo questo format: 9a e 10a giocheranno il primo turno, la perdente giocherà il secondo.

Ripartenza dall’Opening Day di Genova, dove la sola San Martino di Lupari non avrà un impegno ufficiale. Si diceva del duello Schio-Venezia. Una tesi altamente corroborata dalla campagna acquisti dell’una e dell’altra: da una parte il doppio colpo Ivana Dojkic-Kitija Laksa accanto al mantenimento del blocco italiane e all’arrivo di Ilaria Panzera, dall’altra il blocco dello scudetto praticamente mantenuto con gli inserimenti pesanti di Kamiah Smalls e Dragana Stankovic.

Alle spalle, chi può inserirsi come terza forza è il Geas. A Sesto San Giovanni pochi, ma ben misurati innesti con Gustavsson, Makurat, Spreafico e Orsili a costituire i nomi principali in questo senso, mentre Campobasso ci riprova con il ritorno in Italia di Sara Madera, proveniente da una stagione al Lointek Gernika Bizkaia in Spagna. Buoni i segnali lanciati anche da Sassari, senz’altro avanti rispetto a San Martino di Lupari in una griglia ipotetica, e attenzione anche alle chance di azioni di disturbo da parte di Derthona, che poi è Castelnuovo Scrivia sotto le insegne del sodalizio già ben avviato nel maschile.

La sensazione è che l’ultimo posto playoff se lo giocheranno Battipaglia (una volta che avrà risolto tutti i problemi di infortuni), Faenza e Brixia Basket. Da seguire però la parabola di Alpo, che ha effettuato aggiunte molto interessanti (Mathias e Spinelli in primis) al fine di portare a Villafranca di Verona una Serie A1 quantomeno di buona competitività.

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