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Basket, le favorite della Champions League 2024-2025: Unicaja Malaga sopra tutti in cerca della riconferma

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Malaga / fiba.basketball

Si avvia al suo inizio la nona stagione ufficiale della Basketball Champions League, che da tempo si contende il ruolo di seconda coppa europea con l’EuroCup da premesse diverse (una è la porta d’accesso all’Eurolega, l’altra è il top in quota FIBA. Il livello è oramai non lontano, anche se struttura e natura delle due competizioni sono profondamente differenti: l’una a girone unico con tabellone dagli ottavi alla finale, l’altra con un sistema che ricorda più da vicino il basket continentale com’era nella sua norma fino al primo decennio del nuovo millennio.

Non è difficile individuare la squadra che tutti vorranno battere: l’Unicaja Malaga. E non solo perché si tratta della detentrice del trofeo, vinto lo scorso anno e corroborato dal successo in Coppa Intercontinentale sul team G League United, della lega di sviluppo NBA. Una vittoria, questa, che ha messo in chiaro imbarazzo Juan Toscano Anderson, che in un timeout è stato chiaro e tondo “Il nostro sogno non è giocare in Liga ACB, non è giocare nella f***uta Eurolega, è giocare in NBA e guadagnare milioni di dollari, quel che accade ora non è accettabile”. Vari americani d’Europa, da Mike James fino a Jordan Loyd, non hanno avuto grandi sorrisi da dichiarare, a giudicare dalle loro reazioni social, al netto del successivo chiarificarsi dello stesso Toscano Anderson.

Ciò non toglie che Malaga, da tempo fuori dal giro ECA (sia Eurolega che EuroCup), ha saputo ritrovare un’identità continentale con pazienza e capacità. E, ad oggi, è premiata: l’Intercontinentale, la Supercoppa del Re portata a casa battendo il Real Madrid. Ce n’è abbastanza per capire a cosa si sia di fronte, e la squadra non è da meno, con Balcerowski, Alberto Diaz, Dedovic e un Kameron Taylor che promette di salire assai di giri, e in Supercoppa l’ha già fatto.

Quali rivali per l’Unicaja? Il Rytas Vilnius (primo avversario di Reggio Emilia) ha ricostruito sostanzialmente metà roster, ma lo ha fatto trovandosi all’altezza del suo ruolo di squadra campione di Lituania, inserendo Azoulas Tubelis che è tra i più osservati del Paese. Anche il Galatasaray non ha badato a spese: rimane da vedere quale tipo di convivenza ci sarà tra due guardie che sono capaci di mettere insieme più di 20 punti di media a stagione, vale a dire Otis Livingston e David Efianayi (con il primo che è destinato ad avere più spazio almeno inizialmente).

Poi c’è il capitolo delle spagnole, che non entrano mai in competizione senza un obiettivo di alto livello. Il discorso vale soprattutto per l’esperta Tenerife, che accanto a un gruppo che ha ancora tutti gli storici big da Shermadini a Huertas ha inserito Peyton Willis e Thomas Scrubb. Tra le altre, Murcia più di Manresa ha chance. Attenzione però anche all’AEK e a uno degli uomini da tenere maggiormente d’occhio della stagione, Hunter Hale.

Per quanto riguarda le italiane, ci sarà il tentativo di andare più avanti possibile. In questo senso Tortona ha un’anima europea più accentuata con tanta esperienza, mentre per Reggio Emilia il discorso è un po’ più complesso e l’inizio di stagione di sicuro non si è rivelato d’aiuto. Vero è, però, che il marchio di Priftis in panchina sarà in grado di farsi sentire.

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