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Boxe: Canelo Alvarez batte Berlanga e le sue provocazioni, è ancora campione mondiale dei supermedi

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Canelo / LaPresse

Una notte, possiamo ben dirlo, strana, quella andata in scena alla T-Mobile Arena di Las Vegas tra Canelo Alvarez ed Edgar Berlanga. L’idolo messicano alla fine riesce a spuntarla ai punti ed è ancora Campione del Mondo dei supermedi WBC, WBA e WBO, ma non è una delle sue performance migliori (anzi), pur se il divario tecnico è netto. Quanto al nativo di Brooklyn con sangue portoricano nelle vene, riesce perlomeno a smentire una larga parte dei fan americani (quattro su cinque vedevano il KO di Canelo in arrivo), ma, qualche destro a parte, di lui s’è vista una cosa: la lingua lunga.

Sono di fatto solo i primi due round a vedere qualcosa che somigli a un combattimento vero e proprio, perché dal terzo il gancio sinistro di Canelo cambia radicalmente le carte in tavola, con annesso conteggio che arriva fino all’8. Berlanga si rialza, riesce anche a trovare qualche soluzione con il gancio destro, forse la sua sola vera arma pugilistica. L’altra inizia a usarla proprio in quei momenti: il trash talking.

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Nella settima ripresa ricomincia il martellamento di Canelo: Berlanga è sotto un autentico scacco, quello del jab sinistro che tiene sotto controllo il concetto di pugilato offensivo dell’uomo che si fa chiamare Il Prescelto. Per lui altra scivolata nell’ottavo round, si rialza con fatica, e poi il messicano tiene sempre in pugno la situazione anche se senza riuscire a mandare in scena quello che tutti si attendono: il KO.

Alla fine i tre cartellini gli danno comunque ampiamente ragione: 117-110, 118-109 e 118-109. Il fatto particolare è che, da più parti, il vincitore, pur ritenuto tale, è quasi criticato dopo la sua vittoria numero 63. C’è chi parla dell’età e chi di avversari un po’ comodi. Com’è come non è, una possibilità per Canelo ci sarebbe per chiudere tanti discorsi: Benavidez.

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