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Ciclismo, Tim Merlier vince gli Europei. Jonathan Milan e l’Italia si sgretolano nell’ultimo chilometro

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Tim Merlier - IPA/Sport

Volata quasi scontata nella prova in linea degli Europei di ciclismo su strada al maschile. Il Belgio è riuscito a dominare sulle strade di casa, sfruttando una delle due carte a disposizione: lo sprint vincente è quello di Tim Merlier che vestirà per tutto l’anno la maglia di campione continentale. Grande delusione in casa Italia: azzurri protagonisti e scomparsi proprio in vista dell’ultimo chilometro.

Cinque corridori hanno provato ad animare la corsa nella prima parte di gara: Mathis Le Berre (Francia), Jonas Rutsch (Germania), Nils Brun (Svizzera), Ivo Oliveira (Portogallo) e Felix Ritzinger (Austria). Il gruppo però non ha lasciato troppo spazio, soprattutto con Danimarca e Paesi Bassi attivissime per provare a lanciare i due capitani all’attacco: Mads Pedersen e Mathieu van der Poel. Proprio loro sono stati protagonisti del tentativo più pericoloso di giornata.

Dopo esser scattati a ripetizione nel circuito del Limburgo, proprio Pedersen è riuscito ad accelerare in un tratto di pavé portandosi dietro il campione del mondo in carica, accompagnato dal compagno di squadra Danny van Poppel, oltre a Laporte (Francia), Kluckers (Lussemburgo) e Rutsch (Germania). Vantaggio massimo di 30” per i sei al comando, poi il gran lavoro di Belgio e, soprattutto, Italia, trascinata da Mirco Maestri ed Edoardo Affini, è riuscito a colmare il gap.

Ultimi 20 chilometri che hanno visto scatti a ripetizione da parte della Danimarca, ma l’Italia è riuscita con il suo trenino a tamponare in ogni modo. Azzurri che però si sono sgretolati proprio in vista dell’ultimo chilometro, con Simone Consonni che non è riuscito a lanciare Jonathan Milan: velocista azzurro rimasto chiuso e mai in corsa per il podio (tredicesimo al traguardo). A venir fuori a tripla velocità il Belgio: lo sprint vincente è stato quello di Tim Merlier che ha dominato davanti ad Olav Kooij, all’estone Madis Mihkels e all’altro belga Jasper Philipsen.

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