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Ciclismo, i convocati dell’Italia per i Mondiali 2024. Quali saranno i ruoli dei singoli azzurri

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Antonio Tiberi - LaPresse

Non giriamoci tanto attorno. Se agli Europei la squadra era ben assortita ed aveva un capitano di qualità come Jonathan Milan che poteva veramente provare a far saltare il banco (poi purtroppo sappiamo tutti com’è andata), ai Mondiali di ciclismo su strada in Svizzera, nella prova in linea, le speranze di medaglia per l’Italia sono veramente poche.

Daniele Bennati ha provato ad amalgamare il meglio a disposizione buttando giù una lista di nove convocati (dai quali uscirà fuori una riserva), nella quale manca però un vero e proprio capitano che possa puntare in alto su un circuito duro come quello elvetico.

Visto quello che ha dimostrato al Giro del Lussemburgo, battendo Mathieu van der Poel in classifica generale, la punta dovrebbe essere Antonio Tiberi. Prima convocazione in nazionale maggiore e subito un ruolo così importante per il laziale che al momento però, nelle corse di un giorno, non ha ancora dimostrato tutto il suo valore. Ad appoggiarlo battitori liberi come Giulio Ciccone, che quest’anno è sempre stato in difficoltà e non ha mai trovato la miglior forma fisica, e Filippo Zana, che è uscito con una buona condizione dalla Vuelta.

In generale l’Italia non dispone di una rosa con ruoli chiari, praticamente tutti i corridori azzurri possono andare all’attacco o sacrificarsi per la causa. Sarebbe bello ritrovare un Andrea Bagioli al livello del Lombardia dello scorso anno, quando andava alla pari di Primoz Roglic, trovando la seconda piazza, ma al momento la forma è molto lontana da quella. Diego Ulissi è un uomo squadra, un veterano, fondamentale in questi contesti. Lorenzo Rota nel 2022 ha addirittura sfiorato il podio iridato, salvo poi essere ripreso a pochi metri dal traguardo. Marco Frigo e Mattia Cattaneo sono due ottimi passisti, ideali anche per fughe da lontano.

Il nome a sorpresa? Quello del giovanissimo Edoardo Zambanini. Il classe 2001 è in netta crescita ed è reduce da una costanza di risultati incredibile, con le due top-10 in Canada, in corse World Tour ricche di corridori di qualità che probabilmente lo hanno consacrato del tutto.

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