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Pogacar confessa: “L’attacco è stato stupido, ma volevo vincere il Mondiale a tutti i costi”

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Tadej Pogacar
Pogacar / LaPresse

Un’impresa straordinaria per Tadej Pogacar. Lo sloveno scrive una pagina di ciclismo che resterà negli annali, andando a vincere il Mondiale di Zurigo. Non è il successo a sorprendere, per lui che era il favorito principale quest’oggi, ma per il modo in cui è riuscito a ottenerla.

Sappiamo come il ragazzo sloveno sia avvezzo ad attacchi da lontano. Ma se alle Strade Bianche aveva lasciato tutti a bocca aperta con un attacco a ottanta chilometri dal traguardo, oggi è riuscito a superarsi: Pogacar è andato via a 100 chilometri dal traguardo, lasciando spiazzati tutti gli avversari che magari pensavano fosse troppo presto per provarci. E invece, con una cavalcata leggendaria, diventa il terzo a vincere Giro d’Italia, Tour de France e Mondiale nello stesso anno dopo Stephen Roche ed Eddy Merckx. 

Non posso credere a quello che è successo. Dopo una stagione del genere mi ero messo molta pressione addosso, sentivo la pressione del team perché sentivo che fosse una giornata in cui non potevo sbagliare – afferma ai microfoni dei giornalisti dopo la corsa – Siamo venuti qui per il successo. C’era una fuga pericolosa davanti e la corsa si è aperta molto presto. Magari ho fatto un attacco stupido, ma Tratnik ha creduto in me“.

Avevamo in mente di tenere la corsa sotto controllo – prosegue Pogacar – non era pianificato quest’attacco. Ma la corsa è scoppiata molto presto, non so a cosa ho pensato a quel momento, sono soltanto partito. Una corsa molto dura, ma è stato incredibile. Volevo questo titolo assolutamente“.

E poi, la chiusura in cui forse inizia a rendersi conto di cosa ha fatto quest’oggi: “Dopo aver combattuto per il Tour de France e tante altre corse, avevo l’opportunità di giocarmi davvero un Mondiale. Questo era l’ultimo grande obiettivo del mio 2024 dopo una stagione perfetta. Un grazie alla mia Nazionale: sono orgoglioso di loro”.

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