Tennis
Coppa Davis 2024: Italia, quali avversari? Le possibili composizioni delle squadre a Malaga
Andiamo a vedere, in linea teorica, quali possono essere le avversarie dell’Italia in Coppa Davis non già in termini di sorteggio (che, è noto, ci opporrà all’Argentina o all’Australia), ma anche e soprattutto in termini di uomini che potranno essere chiamati dai vari capitani non giocatori. Va precisato che il fattore riguarda anche e soprattutto il nostro Paese, con un’infinità di scelte accanto a Jannik Sinner e con l’opzione doppio Simone Bolelli/Andrea Vavassori ben presente. Filippo Volandri potrà scegliere anche in base alla condizione tra Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini, Matteo Arnaldi, Flavio Cobolli, Luciano Darderi e, perché no, anche Lorenzo Sonego.
Partiamo, seguendo l’ordine alfabetico, dall’Argentina. Qui il concetto è piuttosto chiaro: i nomi sarebbero quelli di Sebastian Baez, Francisco Cerundolo e Tomas Martin Etcheverry, stante il fatto che il numero 4, Mariano Navone, non è un’opzione praticabile fuori dalla terra rossa. In doppio, dal momento che Horacio Zeballos è in rotta totale con la federazione (o meglio i suoi interessi), obbliata la scelta di Andres Molteni e Maximo Gonzalez.
In Australia, invece, per Lleyton Hewitt c’è il sollievo di aver trovato una situazione di competitività diffusa. Accanto ad Alexei Popyrin e Jordan Thompson, che hanno fatto la fortuna aussie a Valencia, è destinato a tornare Alex de Minaur in luogo di Thanasi Kokkinakis; anche qui doppio obbligato, ma per ragioni di forza effettiva, con Max Purcell e Matthew Ebden.
Scendiamo nella parte bassa del tabellone, dove troviamo il Canada. Un conto, in breve, è se ci sono Felix Auger-Aliassime e Denis Shapovalov, un altro se non ci sono. Poiché tutto lascia pensare che presenzieranno, di fatto Gabriel Diallo e Alexis Galarneau sono prossimi a fare quasi da contorno, con Vasek Pospisil che sarà il doppista titolare al fianco di chiunque sarà scelto come suo compagno da Frank Dancevic.
Ancora nella parte bassa c’è la Germania, che rispetto alla moria (generalizzata, va detto) di Zhuhai potrà senz’altro schierare una squadra infinitamente più competitiva, con Michael Kohlmann che potrebbe ritrovarsi con Alexander Zverev e Jan-Lennard Struff, soprattutto qualora l’attuale numero 2 del mondo decidesse di fare il viaggio Torino (ATP Finals)-Malaga. Il terzo dovrebbe prevedibilmente essere Dominik Koepfer, per il doppio ovviamente Kevin Krawietz e Tim Puetz.
Andiamo poi ai Paesi Bassi, anche loro in basso e che bene abbiamo conosciuto in quel dell’Unipol Arena di Casalecchio di Reno. Inevitabile la quota Tallon Griekspoor-Botic van de Zandschulp come singolaristi e molto probabilmente Jesper de Jong a fare da terzo. Il dilemma nasce col doppio: posta l’intoccabilità di Wesley Koolhof, resterà Robin Haase o Paul Haarhuis qualcun altro tra Jean-Julien Rojer, Sem Verbeek, Sander Arends e Matwe Middelkoop?
La rivale più pericolosa per l’Italia è dall’altra parte del tabellone. La Spagna di David Ferrer si presenterà certamente al via con Carlos Alcaraz, che stavolta potrà giocarsi le proprie carte in casa, ed al momento il secondo e il terzo posto da singolaristi sono un affare tra Pedro Martinez, Roberto Carballes Baena, Roberto Bautista Agut e Alejandro Davidovich Fokina. O almeno così è in teoria, perché ci sono due fantasmi in giro, rispondenti ai nomi di Rafael Nadal (improbabile, ma con il maiorchino mai dire mai) e Pablo Carreno Busta (e infatti il giocatore di Gijon a Valencia ha dato un contributo enorme). In doppio scontatissima la presenza di Marcel Granollers, numero 1 del mondo, cui resta da capire chi può essere affiancato.
Infine, il team USA. Gli Stati Uniti possono vantare una profondità eccezionale in singolare, avendo otto top 50, uno in più dell’Italia: Taylor Fritz, Tommy Paul, Frances Tiafoe, Sebastian Korda, Ben Shelton, Brandon Nakashima, Marcos Giron, Alex Michelsen. Probabilmente saranno Fritz e altri due tra i primi cinque ad andare in campo a Malaga. Rimane il dilemma doppio: Rajeev Ram e Austin Krajicek sono forti e insieme e non l’hanno dimostrato, ma anche Nathaniel Lammons e Jackson Withrow ultimamente hanno fatto ottimi risultati.