Tennis
Coppa Davis, Filippo Volandri: “A Bologna l’inizio di un nuovo ciclo. Potrei convocare almeno 9 giocatori”
Comincia questa settimana il percorso dell’Italia nella Coppa Davis 2024, dopo aver potuto saltare il turno preliminare in qualità di vincitrice della scorsa edizione. Gli Azzurri saranno di scena dunque all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) nel gruppo A contro Brasile, Belgio e Paesi Bassi. Le prime due classificate del girone avanzeranno alla fase a eliminazione diretta di Malaga (19-24 novembre).
“Tornare qui è veramente speciale, ti passa un po’ il film di tutto quello che è stato l’inizio dell’anno scorso, però quello rimane al 2023. Ci sono obiettivi nuovi e una squadra nuova, voglio ripartire da una squadra composta da tanti giocatori. È come un nuovo inizio, l’inizio di un ciclo“, le parole del capitano azzurro Filippo Volandri ai microfoni di Supertennis durante il Media Day.
“Tutti vorrebbero il mio posto ma poi nessuno vorrebbe starci realmente. A me piace, non lo faccio da solo, ho una squadra che mi aiuta tantissimo. È un privilegio anche quando i ragazzi mi mettono in difficoltà, ce ne sono almeno nove che potrei convocare. Se non avessimo questa abbondanza non avremmo vinto la Davis l’anno scorso“, aggiunge il 43enne toscano.
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Sulle avversarie dell’Italia nel girone: “L’Olanda è la squadra più conosciuta e compatta, hanno classifiche importanti. Ci sono squadre nuove come il Brasile: se giocherà Fonseca vedremo uno dei prossimi protagonisti del circuito, molto pericoloso e con un futuro roseo. Sono tutte squadre con un grande doppio, ma il grande doppio ce l’abbiamo anche noi“.
Sulla profondità del movimento azzurro, in assenza di Sinner e Musetti: “Jannik ha dimostrato di avere le spalle larghissime, in pochi sanno davvero cosa ha passato in questi mesi. C’era stata disponibilità a venire qui a Bologna, ma il ragionamento lo dobbiamo fare sulla data in cui si gioca: mercoledì, venerdì e domenica dopo uno Slam, due Masters 1000 e un’Olimpiade. Abbiamo oggi tanti giocatori e questo discorso si può fare“.