Tennis
Coppa Davis, quale Italia per le Finals? I doppisti rischiano il posto, anche Sonego spera
La domanda è la seguente: quale Italia per la Finals di Coppa Davis? Mancano due mesi circa all’appuntamento di Malaga (Spagna) e tante cose possono cambiare, soprattutto in considerazione della forma fisica. La stagione tennistica è molto logorante, non lo scopriamo certo ora, e il capitano Filippo Volandri dovrà fare delle valutazioni anche in tal senso.
Certo, se tutti dovessero stare bene come Volandri e i tifosi italiani si augurano, si può pensare che tre siano sicuri del posto, ovvero Jannik Sinner, Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini. Il n.1 del mondo è stato il trascinatore al successo in Davis dell’anno scorso e, senza problemi particolari, può dare un altro contributo importante alla causa, in considerazione che l’evento si terrà nel contesto preferito di Jannik: il veloce indoor.
Proprio per questo motivo, si può pensare che il ruolo di n.2 in singolare potrebbe spettare a Berrettini piuttosto che a Musetti, viste le caratteristiche di gioco di entrambi e quanto il romano sia in grado di fare la differenza con il servizio, colpo che invece va un po’ a intermittenza nel caso del toscano. A questo punto, le valutazioni riguarderebbero il doppio.
Non ci sono dubbi che la coppia formata da Simone Bolelli e da Andrea Vavassori è assai collaudata e il raggiungimento ad esempio di due Finali Slam quest’anno, a Melbourne e a Parigi, sono una certificazione importante. Tuttavia, è da capire il loro rendimento in prospettiva sulla base del fatto che parliamo di due giocatori che hanno qualche problema in risposta e in match così tirati e privi di margine, come in Coppa Davis, potrebbe essere un problema.
Ecco che il capitano potrebbe fare delle valutazioni, legate come detto a quanto benzina è rimasta nel serbatoio, perché uno come Sinner per le sue qualità da straordinario “risponditore” potrebbe essere la carta vincente, visto anche quanto accaduto nel 2023. Le alternative, quindi, potrebbero essere quelle di abbinare Jannik a uno dei due doppisti citati oppure puntare su un quintetto di tutti singolaristi, magari andando a ripescare un Lorenzo Sonego in ripresa che sappiamo quanto si trovi bene con l’altoatesino. In altre parole, tutto è decisamente aperto.