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Coppa Davis, un teso Carlos Alcaraz approfitta del ritiro di Machac per portare la Spagna sul 2-0

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Carlos Alcaraz
Alcaraz / LaPresse

Carlos Alcaraz mette il punto esclamativo alla vittoria della Spagna sulla Repubblica Ceca in Coppa Davis, ma avrà poco da reputarsi soddisfatto. Il numero 3 al mondo porta a casa la vittoria contro Tomas Machac approfittando del ritiro dell’avversario all’inizio del terzo set, con il numero 35 al mondo che aveva vinto un primo set combattuto prima di arrendersi ad un improvviso problema nella zona del ginocchio.

La partita sembra mettersi immediatamente dalla parte del fenomeno spagnolo, che breakka senza colpo ferire nel gioco di apertura. Pare una passeggiata di salute, ma Alcaraz non è il solito: la sua faccia è cupa, non ha la solita felicità di giocare, sembra quasi sentire la pressione. E arriva, immediato, il controbreak dopo un gioco al servizio disputato in maniera non consona al suo essere. Non bastano alcuni punti alla sua maniera per toglierlo dalla situazione di impasse, anche perché dall’altra parte Machac non si tira indietro e, dopo lo scivolone iniziale, fa la sua partita onesta e quadrata. Tanto che, nel tiebreak, si ritrova avanti di due minibreak dopo due errori sanguinosi di Alcaraz da fondo. Un doppio fallo sembra poter ridare speranza all’iberico, ma dall’altra parte il suo avversario non trema, portando il set a casa.

Per poter cambiare le cose c’è necessario bisogno di un sussulto che appare non arrivare. Machac appare sempre più in fiducia, poco pare scalfirlo. Almeno fino al quarto gioco, in cui Alcaraz si procura due palle break. Il ceco le annulla, ma Carlitos se ne prende di forza una terza dopo uno scambio durissimo, con una stop volley quasi in tuffo su un passante del suo avversario: è la scintilla che mancava, ma l’iberico non avrà la controprova che cercava.

Nel gioco successivo Machac avverte un dolore dietro al ginocchio sinistro, non riuscendo quasi a camminare. Il ceco va a servire comunque, ma senza avere la forza necessaria. Alcaraz ci mette un po’ a capire la situazione, sparacchiando un paio di risposte, ma poi calibra il tutto portando il set a casa. Il suo avversario prova a rimanere in campo, ma zoppica vistosamente ed è sull’orlo delle lacrime: c’è bisogno di alcune parole del suo capitano Jaroslav Navratil per convincerlo a ritirarsi.

Statistiche che possono essere prese soprattutto sul primo set, con l’iberico che compie 21 errori non forzati contro 12 vincenti, numeri non da lui. Oggi però sono bastati, anche con un po’ di fortuna.

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