Formula 1
F1, Ferrari sconfitta da McLaren nella ‘battaglia di Baku’, ma è un 2024 camaleontico. E Verstappen resiste…
La McLaren esulta e mostra viepiù i muscoli; la Ferrari si mangia le mani dopo essersele messe nei capelli; la Red Bull ritrova un po’ di colore, pur restando pallida; la Mercedes, zitta zitta, si prende l’uovo oggi (ovvero ieri) e spera che il domani possa riservare una gallina. Questa l’estrema sintesi del Gran Premio di Azerbaigian, disputatosi domenica 15 settembre.
Baku si è risolta in un trionfo per il Team di Woking, soprattutto nell’ottica del Mondiale costruttori. La vittoria era possibile, ma improbabile. Eppure è arrivata, soprattutto per merito di un Oscar Piastri monumentale. Lando Norris, pur partendo dalle retrovie, si è issato sino al quarto posto e – oltre ad apportare punti preziosissimi alla squadra – ha rosicchiato qualcosa a Max Verstappen nel Mondiale piloti.
Parlare di disfatta sarebbe eccessivo per la Ferrari, però il Cavallino Rampante esce sconfitto dalle strade di Baku. La SF-24 era l’auto più competitiva, senza se e senza ma. Charles Leclerc ha pagato un prezzo salatissimo per un’ingenuità e Carlos Sainz è andato a muro dopo aver accarezzato l’idea di chiudere secondo. Quella azera poteva e doveva essere una tappa da sfruttare nella rincorsa al titolo costruttori, viceversa si è rivelata deficitaria nella sfida con McLaren.
Red Bull non vede più tutto nero, perché Sergio Perez – al di là del contatto con Sainz – è tornato a farsi valere. Vero che Baku è una delle sue piste preferite (osservare lo storico dei suoi risultati per avere controprova della dinamica), però ritrovare il messicano al vertice può essere indice di come anche la RB20 possa essere “riveduta e corretta” in tempo per permettere di difendere quantomeno uno dei due titoli.
Al riguardo, è impressionante notare come Verstappen riesca sempre a restare a galla. Ieri gliene sono successe di tutti i colori, è stato sostanzialmente un fantasma, tra problemi d’assetto e noie ai freni. Eppure, ha ceduto solo 3 punti a Norris e 8 a Leclerc, schivando l’ennesima pallottola. Il Mondiale piloti non è affatto impossibile, soprattutto se questa in questa fase sofferta dovesse limitare i danni, dinamica che gli sta riuscendo alla perfezione.
Cosa porterà in dote Singapore? Ottima domanda! La risposta l’avremo tra poco più di 6 giorni, quando la gara di Marina Bay sarà passata agli archivi. Nel frattempo, ogni ipotesi vale quanto il suo contrario. Il bello della F1 del 2024 e di una stagione camaleontica.