Formula 1
F1, Max Verstappen: “Potevo lottare per la terza posizione, ma non avevo un buon feeling con la macchina”
Max Verstappen ha chiuso in sesta posizione le qualifiche del Gran Premio di Azerbaigian 2024, diciassettesimo round del Mondiale di Formula Uno. Risultato negativo per l’olandese della Red Bull, battuto per la prima volta in stagione al sabato dal compagno di squadra Sergio Perez (uno specialista del circuito cittadino di Baku) e distante oltre 6 decimi dalla pole position della Ferrari di Charles Leclerc.
“Abbiamo apportato dei miglioramenti alla macchina rispetto alle ultime gare. Ma ora con l’assetto abbiamo cercato di migliorare alcune cose e purtroppo è andata nel senso opposto. Prima delle qualifiche, infatti, abbiamo apportato delle modifiche alla macchina, ma ha iniziato a saltellare molto e a quel punto perdi contatto con l’asfalto“, l’analisi del tre volte iridato a fine giornata.
“È sempre difficile sapere cosa succederà in Q3. Ma appena sono uscito in Q1, al primo giro, ho sentito che la macchina aveva fatto un passo indietro rispetto a prima. Abbiamo apportato alcune modifiche e la macchina è diventata incredibilmente imprevedibile, difficile, proprio a causa delle modifiche che abbiamo apportato. Questo, ovviamente, mi ha un po’ deluso, perché si cerca sempre di ottimizzare le cose e di migliorarle. Purtroppo abbiamo superato il limite“, racconta il figlio di Jos.
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“Anche quando ho fatto un buon giro in Q2, non ero soddisfatto della macchina. Già dal primo giro sapevo che sarebbe stata una qualifica difficile a prescindere. Credo che il mio giro in Q2 sia stato buono, considerando tutti i problemi che ho avuto, perché personalmente non ero contento di come si comportava la macchina. Ma ovviamente ho cercato di fare del mio meglio“, prosegue il leader del campionato.
Sull’errore commesso all’ultima curva del suo primo giro in Q3: “È un peccato quanto successo in quel punto. Magari sarei riuscito a lottare per la seconda o la terza posizione, ma avrei comunque potuto migliorarmi nell’ultimo tentativo. Ma non avevo il feeling giusto con la macchina, non mi sentivo a mio agio perché la vettura era molto rigida e nel momento in cui poi non sei a tuo agio, non puoi attaccare le curve come vorresti, questo è quello che è successo“.