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Formula 1

F1, la Ferrari sparerà le “Silver Bullets” tra Baku e Singapore. Il sogno del Mondiale Costruttori è vivo

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Charles Leclerc / Pier Colombo

Iniziano quattordici giorni di capitale importanza per la Ferrari. I Gran Premi di Azerbaigian e Singapore rappresentano le proverbiali sliding doors che possono cambiare i connotati di un’intera stagione, per non dire di un’epoca. La Scuderia di Maranello sparerà, una dopo l’altra, le altrettanto proverbiali “pallottole d’argento”.

La “silver bullet” nella letteratura horror è una sorta di soluzione finale, essendo l’unica arma in grado di uccidere sia i vampiri che i lupi mannari. Figurativamente parlando, il Cavallino Rampante si deve liberare del vampiro che ne sta dissanguando l’immagine vincente (almeno in F1) e del lupo mannaro che sbarra l’accesso al titolo iridato oramai dal 2008.

Quanto accaduto a Monza ha riacceso le speranze del Cavallino Rampante quantomeno nella classifica costruttori. Con l’equivalente di meno di un GP di ritardo da Red Bull e McLaren, è doveroso lottare con tutte le proprie forze per conseguire un obiettivo tramutatosi in una sorta di perenne miraggio. Baku e Marina Bay possono essere contesti dove la SF-24 avrà modo di farsi valere, almeno sulla carta.

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Sono, inoltre, competizioni aperte agli imprevisti. Parliamo di circuiti cittadini, dove la safety car è sempre in agguato. A proposito, da quanto tempo non si vede la vettura di sicurezza entrare in azione? Viceversa, la si è ammirata uscire di pista, come accaduto a Monza. Ironia corrosiva a parte, è evidente come l’Azerbaigian e Singapore possono essere terreno fertile per risultati improbabili.

L’importante, per la Ferrari, sarà non sbagliare niente (o il meno possibile) e farsi trovare pronta a raccogliere quanto eventualmente lasciato sul piatto dagli altri. Dopo il double-header cittadino, ci sarà un mese di pausa prima del finale di stagione. Lì si dovrà decidere se continuare a perseguire il sogno di fregiarsi di un Iride nel 2024, oppure se spostare il focus sul 2025. Tutto, però, dipenderà da cosa accadrà da qui al 22 settembre.

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