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Fabbri non ha rimpianti: “La sconfitta mi darà forza. Crouser in allenamento fa 24 metri, ma posso batterlo”

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Leonardo Fabbri
Fabbri / Lapresse

Leonardo Fabbri è stato l’ospite dell’ultima puntata di Sprint2u, trasmissione di approfondimento sull’atletica leggera condotta da Ferdinando Savarese e andata in onda sul canale Youtube di OA Sport. L’azzurro ha fatto un bilancio della sua stagione eccezionale, in cui ha stabilito il nuovo record nazionale conquistando il titolo europeo e vincendo la Diamond League, con l’unico neo della medaglia mancata ai Giochi Olimpici.

Ancora non sono in vacanza perché sto cercando di curare una mano che mi dà problemi da Parigi. All’ultimo lancio sono caduto e ho messo male un dito. Ho fatto tutte queste gare con l’antidolorifico ed un forte dolore alla mano, quindi prima di iniziare la nuova stagione mi sono detto di rimettermi al 100%. Ho fatto delle visite a Roma, sto facendo delle terapie e poi mi farò una bella settimana di vacanza“, racconta il toscano.

Sulle sue dichiarazioni, in cui definiva Ryan Crouser un non agonista:Per non agonista intendo uno che è abituato a stravincere tutte le gare perché è nettamente il più forte, ma se lo riesci a mettere in crisi è uno che non riesce a reagire e a superarti, come si è visto a Bruxelles e a Londra, ma anche quando è stato battuto da Kovacs e Walsh negli ultimi anni. In allenamento fa anche più di 24 metri, ma in gara non riesce a ripetere quelle misure. Anche per questo motivo nella finale di Parigi ho un po’ rischiato il primo lancio, lì mi è andata male mentre a Bruxelles è andata bene perché sono riuscito a non toccare con il tacco. Se riesci a fare quello, hai una buona probabilità di vincere”.

La cosa di cui sono più contento quest’anno è che, grazie alla consapevolezza di potermela giocare con Crouser, so di dover fare bene già dal primo lancio. Se lui riesce a fare i primi due o tre senza problemi e fa quello che deve fare, va oltre i 23 metri ed io per raggiungere quelle misure devo fare un lancio quasi perfetto, che non è facile. Adesso non mi posso permettere di sbagliare neanche un lancio“, dichiara il primatista italiano.

Sulla finale olimpica:Il primo nullo a Parigi era 22.80 metri. Lui aveva fatto 22.60, quindi sarei stato in testa. Poi Crouser si è migliorato con 22.90, ma avendo avanti uno a 22.80 non sai mai come possa andare a finire. Ormai è andata. Si guarda avanti e per fortuna la lezione l’abbiamo imparata, perché comunque a Bruxelles ho fatto la stessa identica cosa, ma senza quell’errore tecnico il lancio è stato valido“.

“La pioggia ha influito perché è stata una gara fatta con tre lanci e mezzo, visto che già al quarto la pedana era bagnata ma ho fatto comunque 21.70. Era un bel lancio, con un bel ritmo. Solo che dopo il primo nullo controllavo molto i piedi sul finale per non toccare il fermapiede, quindi è stata una finale con quattro lanci. Adesso sto andando bene nei primi, ma a Londra ho vinto al quinto, a Savona all’ultimo, a Modena ho fatto il penultimo e l’ultimo lancio. Comunque fino all’ultimo ci si crede e dai tutto. Mi dispiace per come è andata“, spiega il campione europeo di Roma 2024.

Io avevo visto le previsioni meteo, ma non dava pioggia. Quando ho visto che avrebbe piovuto io ero felice, perché sulla pedana bagnata ho sempre lanciato bene quest’anno. Io non ho mai chiesto di poter asciugare la pedana, anzi, ho chiesto di buttarci acqua. Il problema di quella pedana non era l’acqua, ma il fatto che fosse sporca. Si era appena bagnata ed uscivano fuori le varie polveri e la sporcizia, quindi la pedana era sapone”, prosegue Fabbri.

Era una medaglia che consideravo abbordabile, soprattutto vedendo poi con quanto hanno chiuso, però è una gara che mi darà tanta forza per il futuro sicuramente. Alla fine ho sbagliato solo quella gara in tutta la stagione, ma so di averla preparata bene e ci sono arrivato benissimo. In allenamento stavo lanciando veramente tanto lontano, però sono cose che succedono. Siamo esseri umani. Mi ha dato fastidio magari anche la qualificazione, dove già toccavo con il piede, e ho affrontato la finale con qualche paura di non riuscire a dare tutto perché toccavo. Comunque ho dimostrato a me stesso di aver reagito bene e sono contentissimo, perché non era facile“, aggiunge il 27enne nativo di Bagno a Ripoli.

Questo e tanto altro nella video intervista integrale a Leonardo Fabbri, nell’ultima puntata di Sprint2u.

VIDEO INTERVISTA LEONARDO FABBRI

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