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Il sabato da incubo della Ferrari: Sainz si schianta, Leclerc senza tempo! Bandiera bianca sul titolo costruttori?

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Carlos Sainz
Carlos Sainz / IPA Sport

“Che sabato schifoso!”. “Potrebbe esser peggio!”. “E come?”. “Potrebbe piovere!”. Segue lampo, tuono e acquazzone immediato, ovviamente circoscritto all’interno del box della Ferrari. È bene che i sostenitori del Cavallino Rampante la prendano sul ridere, riciclando uno dei dialoghi più famosi del capolavoro satirico “Frankenstein Junior”.

Giornata da dimenticare per la Scuderia di Maranello. Innanzitutto perché Carlos Sainz è andato in testacoda mentre si stava lanciando per il suo primo time attack; l’accaduto è costato carissimo allo spagnolo, costretto a scattare dalla decima casella proprio sull’angusta pista dove, non più tardi di un anno fa, realizzò una gara-capolavoro difendendo fino al traguardo la prima posizione.

Inoltre Charles Leclerc si è visto cancellare il tempo realizzato nel Q3 a causa di una violazione dei track limits. Pertanto, il monegasco si troverà a fianco del compagno di squadra in quinta fila. Francamente, lo stralcio del riscontro cronometrico cambia poco nell’economia della corsa del quasi ventisettenne del Principato. Se ipoteticamente la sua performance fosse stata ritenuta valida, sarebbe comunque valsa il settimo posto.

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La McLaren invece ha strappato la pole position con Lando Norris, mentre Oscar Piastri partirà dalla quinta posizione. Indi per cui, ambedue le monoposto di Woking si avvieranno ben davanti a quelle di Maranello. Peraltro, le MCL38 sono apparse complessivamente più competitive della SF-24.

Si è messa male per la Ferrari, inutile negarlo, ma i punti si assegnano domani. Premesso che quella odierna è una brutta botta, ingessarsi l’arto senza avere la certezza di esserselo rotto è una mossa priva di senso, umorale e irrazionale.

Chiaramente lo scenario è fosco, ma Singapore è una pista dove l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e i valori possono essere sovvertiti dagli episodi. Chissà, forse dopo un sabato da incubo, la Ferrari vivrà una domenica da sogno. Utopia? Illusione? Di certo non è ancora il caso di alzare bandiera bianca nell’ottica del Mondiale costruttori “solo” per una qualifica nera.

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