Tennis
Jannik Sinner non scalda i cuori dei ‘mostri sacri’: Wilander e McEnroe preferiscono Alcaraz
Quando essere primo non basta. Jannik Sinner ha iniziato quest’oggi la sua sedicesima settimana da n.1 del mondo. L’altoatesino può contare su un vantaggio considerevole nella classifica mondiale rispetto ai suoi più immediati inseguitori e primeggia in altre statistiche: la Race, graduatoria che tiene conto delle prestazioni solo del 2024, e i Big Data legati alla capacità di colpire la palla in maniera potente ed efficace come nessuno:
- Velocità del dritto = 78 mph (media del tour = 73 mph)
- Velocità del rovescio = 73 mph (media del tour = 66 mph)
- Effetto del dritto = 3.049 rpm (media del tour = 2.708 rpm)
- Effetto del rovescio = 2.235 rpm (media del tour = 1.977 rpm)
A questi numeri se ne possono aggiungere altri come i sei titoli del 2024, tra cui 2 Slam e 2 Masters1000 (per il momento), le 55 partite vinte delle 60 disputate (35 match vinti dei 37 giocati sull’hard) e i 15 tie-break fatti propri dei 16 giocati negli ultimi match. Si potrebbe andare avanti, ma questo evidentemente non è sufficiente.
Quel che si nota è che specialmente da parte dei “mostri sacri“, ovvero coloro che in passato hanno lasciato il segno nel circuito, si tenda a preferire altro, oltre ai numeri. È il caso di Mats Wilander e di John McEnroe, non certo gli ultimi arrivati. Ebbene i due ex campioni della racchetta in momenti diversi della stagione hanno sentenziato che il migliore giocatore del mondo non sia Sinner, ma Carlos Alcaraz.
Lo spagnolo è diventato il più giovane tennista a realizzare la doppietta Roland Garros-Wimbledon nello stesso anno e ha già raggiunta quota 4 Slam, conquistando i maggiori titoli su tre superficie diverse ad appena 21 anni. Questi riscontri, associati al modo spettacolare e vario di giocare, hanno colpito l’attenzione di tanti, tra cui Wilander e McEnroe. Il primo, dopo il successo di Carlitos al Roland Garros aveva affermato: “Sinner è primo solo per il computer, Alcaraz ha dimostrato di vincere a Parigi pur non essendo al top della forma“.
A confermare questa visione, l’idea dell’ex fuoriclasse americano: “Il suo talento con le mani è incredibile, può fare quello che vuole con la palla, ha una sensibilità impressionante. In più, la potenza che è capace di mettere nei suoi colpi è sorprendente. È il miglior prodotto nel tennis degli ultimi 10 anni“. Eppure Alcaraz, attualmente, è distante da Jannik di ben 4170 punti, ha vinto meno tornei in questo 2024 (tre contro sei, con lo spagnolo argento ai Giochi di Parigi) e ottenuto lo stesso numero di Major e più titoli 1000. De gustibus…