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Lorenzo Musetti non sfata il tabù del primo titolo stagionale: Shang si impone in due set a Chengdu

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Musetti / LaPresse / Olycom

Lorenzo Musetti perde la finale dell’ATP 250 di Chengdu. A imporsi è Juncheng Shang, che a 19 anni coglie il primo successo sul circuito maggiore in carriera con il punteggio di 7-6(4) 6-1. Non arriva proprio nel torneo di casa, nel senso che tra la sua Pechino e Chengdu ci sono quasi 2000 km, ma è pur sempre un successo che in Cina avrà di certo il suo rumore. Per il toscano, nonostante questa sia indubitabilmente la sua migliore stagione almeno da maggio in poi, continua a mancare l’appuntamento con una vittoria in un ultimo atto (ne ha già persi tre finora, tra Queen’s, Umago e appunto il torneo in essere).

La lotta tra due stili diversi, ma spettacolari a modo loro, si vede fin da subito, con entrambi in grado di risolvere scambi anche lunghi con pochi colpi (Musetti con varie soluzioni, Shang soprattutto con un rovescio che è la sua storica caratteristica). Il quinto game vede il cinese trovare due palle break, sulle quali però il toscano sfrutta il fatto che il classe 2005 risponde, in tali circostanze, da troppo lontano. Proprio quando il parziale sembra avviato alla sua conclusione al tie-break, due scossoni: il primo è di Shang con il break a 15, il secondo è di Musetti con il controbreak e l’annessa salita evidente di livello. Nel gioco decisivo, però, per il numero 2 azzurro tutto parte male con una palla alta da lasciar andare e che, invece, maldestramente tocca; quel minibreak lo recupera, poi lo riperde e a quel punto il padrone di casa ha buon gioco nel chiudere, sigillando il set dopo 61′ con i due ace del 7-4.

Il tabellone di Musetti nell’ATP di Pechino: i possibili avversari turno per turno

Shang, in questa situazione, comincia a essere difficile da controllare, perché inizia a sprizzare fiducia da tutti i pori. E, evidentemente, anche da tutti i colpi, se è vero che riesce a trovare vincenti con grandissima continuità. In questa fase Musetti è spesso spettatore, e può far poco mentre il suo avversario si prende il primo break di vantaggio. Il toscano cerca di lottare, ma non trova le giuste armi e finisce sotto 5-1. Ci sono due chance per ridurre il divario, ma è sulla seconda che Musetti spreca in un duello a rete che forse non aveva ragion d’essere. Shang chiude al secondo match point, ed è il secondo del suo Paese a vincere un torneo sul circuito maggiore da quando è nato il tour ATP nelle sue varie declinazioni.

Una cosa va pur rimarcata: non è che Musetti gioca male, e a confermarlo ci son anche i dati al servizio (che premiano Shang di non così tanto con la prima per punti vinti, 73%-61%). Il cinese, semplicemente, riesce a mettere quel che gli serve per iniziare a dare conferma delle aspettative che su di lui ci sono da parecchio tempo.

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