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Monaco verso le Finals di Coppa Davis: “Non porterei Bolelli. Sinner non è detto che ci sarà”

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Jannnik Sinner
Sinner / LaPresse

Tempo di valutazioni. Guido Monaco ha dato diverse chiave di lettura interessanti a valle della settimana di Coppa Davis, nell’ultima puntata di TennisMania che è andata in onda sul canale Youtube di OA Sport. La fase a gironi ha emesso i propri verdetti e l’Italia si è qualificata alla Final Eight di Malaga (Spagna), in programma dal 19 al 24 novembre, da prima del proprio raggruppamento, sconfiggendo per 2-1 Brasile, Belgio e Olanda.

Una vittoria maturata grazie ai grandi sforzi di un gruppo privo dei primi due tennisti italiani della classifica mondiale, ovvero Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. “Il girone è stato molto equilibrato e gli azzurri hanno giocato con il coltello tra i denti fino alla fine, anche quando sapevano di avere già ipotecato la qualificazione. Berrettini ha fatto vedere le sue qualità da vero giocatore di Davis, che ci tiene moltissimo, vincendo tutti i match in singolare“, ha dichiarato Monaco.

I nostri portacolori affronteranno nei quarti di finale a Malaga una tra Argentina e Australia: “Come profondità della rosa sono due squadre simili, mentre come livello assoluto gli australiani sono più forti. Per di più, si sono spinti nelle ultime due edizioni alla Finale e quest’anno sono in grande spolvero: Alex de Minaur ha raggiunto la top-10, Jordan Thompson sta esprimendo il proprio miglior tennis e Alexei Popyrin ha vinto il Masters1000 a Montreal. È chiaro che se l’Italia potrà contare su Jannik Sinner, sono avversari alla portata, ma senza di lui allora potrebbero essere delle gatte da pelare“, le parole del commentatore tecnico su Eurosport.

Parlando delle prossime convocazioni in vista delle Finals, Monaco è stato molto chiaro: “Se stanno bene, Sinner, Musetti e Berrettini saranno in Spagna. Poi c’è da valutare sul doppio. Le opzioni sono tre: puntare sulla coppia collaudata formata da Vavassori e Bolelli; avere un solo doppista, come l’anno scorso, e un quarto singolarista come Arnaldi; convocare cinque singolaristi e uno tra questi potrebbe essere Sonego, in funzione di un’accoppiata con Sinner. Se devo dire come la penso io, farei quattro singolaristi e il doppista che porterei è Vavassori, per il suo modo di giocare a rete e di servire. La coppia con Jannik per me sarebbe decisamente interessante“.

C’è però da considerare, a detta di Monaco, la presenza non scontata del n.1 del mondo perché chiaramente questo potrebbe cambiare gli equilibri: “A differenza di giocatori come Berrettini o lo stesso Cobolli (straordinario per i miglioramenti che sta facendo anche se io ho qualche riserva per il suo essere ad altissimo livello) che sentono molto la competizione e la vivono come il loro sogno, io non penso che per Jannik valga lo stesso. Certo, lo abbiamo visto anche a Bologna coinvolto, gli piace stare nel gruppo. Non si sta dicendo che Sinner non tenga alla Nazionale, sia ben chiaro, ma io penso che se ci fossero dei problemi legati al suo fisico o non fosse al 100% potrebbe non esserci“.

Precisando ancor di più il concetto: “Questo giudizio è frutto di quanto accaduto in passato e della gestione dell’entourage di Sinner. Spero di sbagliarmi e sarebbe fantastico vedere Berrettini e Jannik alzare insieme la Coppa Davis, ma dobbiamo entrare anche nell’ottica della dimensione dell’altoatesino. Non è solo un campione nostro ma globale, con tutti gli interessi possibili e immaginabili in una stagione così logorante. È vero anche l’anno scorso ha avuto una seconda parte d’annata molto intensa, con grandissimi risultati, e ha affrontato le Finali di Davis, trascinando la nostra squadra, ma nel 2023 non è andato avanti negli Slam come quest’anno. Nel 2024 ha vinto Australian Open e US Open, ha fatto semifinale al Roland Garros e quarti di finale a Wimbledon, ha giocato molto di più perché ha vinto maggiormente e io quindi per questo non sono così sicuro che Jannik giocherà a Malaga. A oggi io non do più del 50% perché questa stagione, visto anche il caso “doping”, è valsa per cinque e bisogna fare i conti con il proprio corpo e le energie nervose impiegate“.

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