Ciclismo

Mondiali ciclismo, i promossi e bocciati: Pogacar vola, van der Poel risponde presente. Jorgenson e gli italiani male

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Pogacar / LaPresse

Si è disputata ieri l’attesissima prova in linea degli élite uomini ai Mondiali di ciclismo su strada in Svizzera. È stato uno spettacolo unico, come previsto alla vigilia: andiamo a scoprire i promossi e i bocciati.

PROMOSSI

Tadej Pogacar: promosso con il massimo dei voti e anche la lode. Scatta a 100 chilometri dal traguardo, sembra un attacco folle, invece i rivali lo rivedono dopo il traguardo. Dopo Liegi, Giro e Tour ecco anche il Mondiale in una stagione da sogno per il fuoriclasse sloveno che entra sempre più nella storia di questo sport.

Ben O’Connor: prima di questo mese è sempre stato un’incognita. Con due gare, diverse, ma parallele, riesce a stupire il mondo agguantando prima il secondo posto alla Vuelta, poi la medaglia d’argento ai Mondiali con uno scatto all’ultimo chilometro che sorprende i rivali.

Mathieu van der Poel: quando si concentra su un obiettivo, difficilmente fallisce. Nonostante il percorso in Svizzera sia molto impegnativo, probabilmente troppo per le sue caratteristiche, si presenta in una condizione fisica eccellente e dà spettacolo alla sua maniera. La medaglia di bronzo lo ripaga al termine di un’ottima prova.

Toms Skujiņš: il lettone è stato il secondo più forte in gara dopo Pogacar, meritava assolutamente una medaglia. Prova sempre all’attacco, dimostrando una gamba mostruosa, al livello davvero dei migliori al mondo. Chiude quarto, ma questa a 33 anni è probabilmente la prestazione migliore della carriera.

BOCCIATI

Remco Evenepoel: la quinta posizione non basta e non può bastare al fenomeno belga. Che la condizione fosse lontana da quella dei giorni migliori l’avevamo già notato dalla cronometro, vinta non con poche difficoltà. Sbaglia i tempi e lo schema tattico con la squadra, non ha le gambe sul finale per prendersi almeno la medaglia.

Matteo Jorgenson: quando la gara entra nel vivo lo statunitense è nelle posizioni d’avanguardia, poi si spegne. Stagione lunghissima e ricca di impegni per lui, ma su un percorso simile poteva essere tra i favoriti (per il podio ovviamente).

Nazionale italiana: il fatto che i corridori azzurri non fossero all’altezza della situazione in chiave podio era ben noto. La top-10 però poteva essere alla portata, invece praticamente tutta la squadra tricolore è scomparsa dalla gara ad 80 chilometri dal traguardo, con Giulio Ciccone addirittura 25mo.

Gran Bretagna: Pidcock, i due gemelli Yates e tanti corridori adatti al percorso. Risultato? Il migliore è Onley, sedicesimo.

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