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America's Cup

New Zealand sicura di vincere la America’s Cup? “Prossima edizione nel 2026, non c’è Babbo Natale”

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Team New Zealand
Team New Zealand 7 America's Cup

Team New Zealand attende di conoscere quale sarà lo sfidante che dovrà affrontare nel Match Race che metterà in palio la America’s Cup nel mese di ottobre. Il Defender aspetta uno tra Luna Rossa, INEOS Britannia, American Magic, Alinghi in quello che sarà un confronto appassionante nelle acque di Barcellona. I detentori del trofeo sportivo più antico del mondo sembrano però già molto ottimisti sull’esito della serie al meglio delle tredici regate (conquista la Vecchia Brocca il primo che si impone in sette scontri diretti), tanto che Grant Dalton ha già parlato di come sarebbe la prossima edizione della massima competizione della vela.

Il CEO dei Kiwi si è infatti soffermato a lungo su come il sodalizio oceanico avrebbe intenzione di difendere la Coppa America, pur sapendo che tra poco più di un mese potrebbero non esserne più i padroni. Vero che si tratta soltanto di discorsi ipotetici, ma proiettarsi così tanto in avanti senza avere la garanzia di poter organizzare l’evento e di dettare tutte le regole in qualità di campioni in carica non ha precedenti. Grant Dalton è stato molto chiaro nella lunga intervista concessa a Stuff: “Se la Nuova Zelanda potesse ospitare la America’s Cup nel 2026, spetterebbe ai politici decidere e presentare un’offerta, piuttosto che alla squadra cercare attivamente un accordo“.

La data appare già chiara e si tornerebbe dunque in acqua soltanto tra due anni:Possiamo vedere una nuova edizione, potenzialmente, nel 2026. Non è un ciclo lungo. Una rapida ripresa delle regate è considerata importante dai team, per mantenere gli sponsor e il personale e per acquisire esperienza nella classe di imbarcazioni. Si potrebbero vedere già dei preliminari a gennaio 2025 e aumenteremmo la frequenza delle regate perché lo chiedono tutte le squadre. Questi preliminari potrebbero svolgersi già con gli AC75 e non più con gli AC40 impiegati lo scorso anno”.

L’amministratore delegato ha insistito sulla sede dell’evento: “Al momento non abbiamo avuto alcun approccio diretto da parte della Nuova Zelanda, ma ci auguriamo che ciò avvenga prima o poi. A differenza del SailGP, non siamo finanziati da miliardari. Dobbiamo produrre noi stessi i soldi dagli sponsor e dalle città. Quindi non c’è Babbo Natale“. Si è parlato anche dei budget, con la possibilità di aggiungere un tetto massimo di spesa: “La spesa di Alinghi è astronomica, una cifra controllabile o realistica potrebbe aiutare a lavorare con maggiore collaborazione, permetterebbe di avere cicli più brevi e anche qualche squadra in più“.

INEOS Britannia potrebbe ancora essere il Challenger of Record, ovvero il leader degli sfidanti: “Abbiamo un rapporto molto buono e opinioni simili“. Discorsi che potrebbero però saltare a ottobre se uno sfidante dovesse battere Team New Zealand…

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