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Olimpiadi Scacchi 2024: Italia ok con Messico nell’Open e Lussemburgo nelle donne. India, prove di fuga

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Giulia Sala
Sala / FIDE / Michal Walusza

Si è chiuso da poco il settimo turno delle Olimpiadi Scacchistiche in corso di svolgimento a Budapest, in Ungheria. Più d’uno s’aspettava che, oggi, vista la presenza di India-Cina nella sezione Open, ci sarebbe stato un confronto diretto tra D Gukesh e Ding Liren, i protagonisti del match mondiale che tra due mesi inizierà a Singapore. Niente di tutto ciò: il cinese, Campione del Mondo in carica, è stato tenuto a riposo (e non è nemmeno nella miglior forma), e a Gukesh è così toccato in sorte Wei Yi. Lo ha battuto, riuscendo a girare dalla propria parte un difficile finale di Cavalli contro Torre con due pedoni per parte.

L’India sta continuando a fare incetta di vittorie, perché sia nel torneo Open che in quello femminile la quota è ora di sette successi consecutivi su altrettanti turni. Una corsa che continua nel modo già citato in un torneo, con il 2,5-1,5 alla Cina, e che prosegue nell’altro in virtù del 3-1 nel big match contro la Georgia, in cui decisive sono le performance di Vaishali Rameshbabu e Vantika Agrawal. In campo Open solo l’Iran regge l’urto, e peraltro lo fa battendo il Vietnam per 2,5-1,5 con una vittoria sulla quarta scacchiera di Pouya Idani su Gia Huy Banh. Alle spalle in quattro a quota 12: Uzbekistan, Ungheria, Armenia e Serbia, mentre nel gruppo a 11 ce ne sono sette (tra cui USA, Norvegia e l’imbattuta Georgia). Tra le donne il terzetto a quota 12 è composto da Polonia, Kazakistan e Francia, con USA, Ucraina e Ungheria a far parte del non piccolo numero di squadre a 11 punti.

L’Italia, in entrambi i casi, è nell’ampio gruppone a quota 10 punti, avendo vinto sia con la squadra Open che con quella femminile. In particolare, la vittoria Open arriva per 3-1 contro il Messico: gli azzurri erano favoriti e hanno confermato chiaramente il pronostico. La prima vittoria la firma Francesco Sonis in quarta scacchiera contro Miguel Palma, in 29 mosse e dopo un trattamento infinitamente migliore dell’uscita dall’Est-Indiana (o Indiana di Re, che dir si voglia). A questa segue un attacco violentissimo e imparabile contro il Re bloccato in h8 e i pezzi del nero legati e senza possibilità di controbattere la posizione di ampio respiro del bianco. Non molto più tardi Lorenzo Lodici si prende il punto intero contro Kevin Cori, dopo l’ingresso in una nota sottovariante della Siciliana Kan intitolata a Lev Polugaevsky (anche se il suo nome è più legato all’omonima prosecuzione della Najdorf). Nella linea scelta da Lodici, con il Bianco, si rimane dentro la teoria conosciuta fino alla 17a mossa, poi Cori devia perché sa che questa è una posizione in cui è il Bianco che ha l’iniziativa. Pian piano l’italiano ottiene spazio estremamente interessante sulla scacchiera, ma col tempo che inizia a stringere tra 32a e 33a mossa, e poi ancora alla 38a, rischia di rovinare tutto. I problemi di orologio, però, li ha anche il messicano, che si fa troppo ingolosire da una Torre in presa e finisce con il Re intrappolato, abbandonando alla 39a. A Daniele Vocaturo e Luca Moroni basta semplicemente tener testa abbastanza tranquillamente a Sion Galaviz e a Luis Ibarra: arrivano due patte.

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Per quanto riguarda il settore femminile, invece, successo nettissimo contro il Lussemburgo: 3,5-0,5 con la sola Fiona Steil-Antoni in grado di fermare sulla patta Tea Gueci. Per il resto, festeggia la sua prima vittoria olimpica Giulia Sala, e la classe 2007 lo fa in stile, mettendoci 23 mosse, una maggior comprensione dell’uscita dalla Catalana chiusa e un attacco dirompente con il Nero per prendersi il punto intero ai danni di Hannah Lyon. Elena Sedina, invece, sfrutta un grave errore di Nadine Kremer alla 12a mossa, in uscita anche qui dall’apertura (Difesa Alekhine) per ottenere una posizione vincente e con prospettiva di matto in cinque quando l’avversaria abbandona. Anche Marina Brunello si porta a casa il punto intero contro Anna Wagener: basta una mossa, 26… e5, della lussemburghese e la posizione del Nero va incontro a un assalto pesante sull’ala di Re che porta alla fine del confronto alla 33a mossa.

Particolarmente curioso è quello che si verificherà domani, perché ci sarà un doppio Italia-Azerbaigian. In questo caso gli uomini non utilizzano più Teimour Radjabov, che si è spostato nel ruolo di capitano, ma la squadra ha sempre figure di forza conclamata: Shakhriyar Mamedyarov, ex numero 2 del mondo, Rauf Mamedov, già numero 33 in passato, Nijat Abasov, visto ai Candidati nello scorso aprile, Aydin Suleymanli, 19 anni e tutto da guadagnare, e Mahammad Muradli.

Per quanto riguarda invece il team femminile, la numero 1 è Gunay Mammadzada, ma ci sono anche Govhar Beydullayeva, Ulviyya Fataliyeva, che in aprile ha vinto il campionato europeo a Rodi, in Grecia, Khanim Balajayeva e Gulnar Mammadova.

Di sicuro sono maggiori le possibilità per la squadra Open, che ha finora dimostrato di poter dare filo da torcere a chiunque, ma in quest’occasione anche le donne sono attese a una chance per ribadire di saper puntare verso l’alto: l’obiettivo è quello, del resto, di essere tra le prime 12 selezioni europee. Tra gli altri accoppiamenti, si segnalano in chiave Open India-Iran, Ungheria-Armenia, USA-Francia e Vietnam-Norvegia, in chiave femminile Polonia-India, Ungheria-Ucraina e Kazakistan-Francia (in pratica, le prime tre sfide in chiave graduatoria).

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