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Olimpiadi Scacchi 2024: Italia Open, sfuma la vittoria con l’Inghilterra. Donne nettamente battute dalla Germania. India, doppia leadership

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Luca Moroni
Moroni / FIDE / Maria Emelianova

Si è chiuso un sesto turno davvero di fuoco alle Olimpiadi Scacchistiche 2024 in corso di svolgimento a Budapest. Nella capitale ungherese si arriva al giorno di riposo (domani, dunque, sarà martedì senza vista sulle scacchiere) con l’India al comando sia nella sezione Open che in quella femminile. In tutti e due i casi, infatti, è a quota 6/6.

Il superteam indiano Open batte l’Ungheria per 3-1 con le vittorie in terza scacchiera di Arjun Erigaisi e Vidit Gujrathi su Sanan Sjugirov e Benjamin Gledura, approfittando così del pari tra Cina e Vietnam (ma, in questo 2-2, si registra la vittoria di Le Quang Liem su Ding Liren, con il Campione del Mondo che esce virtualmente dalla top 20, ed è un pessimo segnale in vista del match mondiale con D Gukesh). Torna a quota 11 l’Uzbekistan, che aggancia il secondo posto grazie al 2,5-1,5 su Israele. Cade la Norvegia contro l’Iran (1,5-2,5 con patta d’alto livello tra Magnus Carlsen e Parham Maghsoodloo), 2-2 tra USA e Romania con finale infinito tra Fabiano Caruana e Bogdan-Daniel Deac, il primo a fermare l’italoamericano sul mezzo punto in questa rassegna.

Quanto alle donne, a decidere il big match tra India e Armenia lo vincono le indiane perché, tra le tre patte in prima, seconda e quarta scacchiera, spunta la vittoria di Deshmukh Divya in terza su Elina Danielian. La leadership solitaria è anche frutto del riscatto della Georgia, che batte 2,5-1,5 la Mongolia grazie a Salome Melia, e si accompagna alla Polonia che tiene il passo grazie al 2,5-1,5 sulla Cina propiziato da Oliwia Kiolbasa su Guo Qi. Rimane però sempre tanta incertezza, perché dalla quarta alla dodicesima posizione c’è un gruppo a quota 10 con USA, Armenia, Kazakistan e Ucraina.

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Anche l’Italia, in tutti e due i campi, avrebbe potuto far parte del gruppo a quota 10. Ma ci va (molto) più vicina con la selezione Open, che a un certo punto sogna la vittoria con l’Inghilterra. Invece, il pomeriggio si trasforma in quello dei rimpianti, e gli inglesi riescono a venire a capo di una situazione molto difficile con un 3-1. Daniele Vocaturo si toglie la soddisfazione di pattare con Nikita Vitiugov (patta, per la verità, blanda: non ci sono spazi per prendere l’iniziativa dall’una e dall’altra parte). Sono le scacchiere centrali a regalare i brividi più elevati. Lorenzo Lodici, opposto alla Spagnola chiusa dell’intramontabile Michael Adams, si trova in posizione leggermente sfavorevole dopo la 21a mossa, ma con un fastidioso pedone sulla colonna b in settima (o meglio, seconda) traversa. Il problema di Adams si chiama tempo, ed è su quello che Lodici fa affidamento quando si trova in chiaro vantaggio alla 36a. Subito dopo, però, succede di tutto: gigantesco errore dell’italiano che si lascia troppo attrarre dalla Donna bianca; l’inglese però non ne approfitta, sbagliando a catturare con promozione del pedone d, e a quel punto è patta inevitabile. Spreca ancora di più Luca Moroni, e chissà quanto ripenserà al fatto che contro Luke McShane a un certo punto l’ha quasi avuta in mano. Strepitoso il sacrificio Cavallo di Moroni alla 27a per guadagnare materiale sulla Torre nera via scacco con forchetta, ma l’azzurro non riesce a concretizzare quel piccolo vantaggio. E, anzi, nelle vicinanze del controllo del tempo alla quarantesima mossa commette un errore fatale che distrugge la posizione del Bianco in tempi brevi e causa l’abbandono alla 42a. Tutto questo, appunto, porta l’Inghilterra al 3-1, anche perché nel frattempo Gawain Jones domina contro Sabino Brunello fin dall’uscita dall’apertura, una Catalana.

Molto minore il tasso di emozioni per quel che riguarda le donne, che si ritrovano a dover subire praticamente su tutta la linea contro una Germania pressoché implacabile. L’unica ad avere delle speranze è Marina Brunello, che costringe a pensare parecchio Dinara Wagner, in crisi con l’orologio già dalla 20a mossa (con 6 minuti rimasti, al netto dell’incremento di 30″ per tratto). In effetti, la tedesca si ritrova in posizione un po’ sfavorevole, ma non così tanto; con la numero 1 azzurra è così patta dopo 32 mosse. Sulle altre scacchiere, tutto precipita abbastanza rapidamente con Olga Zimina, Tea Gueci ed Elena Sedina che perdono per abbandono rispettivamente in 35, 28 e 33 mosse contro Elisabeth Paehtz, Josefine Heinemann e Hanna Marie Klek.

La squadra azzurra, in entrambi i casi, chiude dunque a 4/6 questa prima metà di rassegna. Per l’Italia Open è un risultato in linea con le attese del rating ELO medio (si partiva dal numero 28), mentre per quella femminile il 43° posto è un peggioramento rispetto al numero 24 di partenza. Resta però una seconda metà di torneo tutta da vivere, già a partire da mercoledì. Per l’Open ci sarà il Messico, squadra di buonissimo livello, ma che bisogna battere per riavere una chance con una big. Quanto alla femminile, prossimo ostacolo sarà il Lussemburgo, della cui squadra fa parte Fiona Steil-Antoni, nota nell’ambiente per essere commentatrice di chess.com in numerosissime occasioni. Resta però un confronto alla portata delle azzurre.

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