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Olimpiadi Scacchi 2024: primo turno senza problemi per tutti i big, Italia compresa. Scoppia il caso delle squadre assenti per problemi di visti

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Olimpiadi Scacchi 2024
Olimpiadi Scacchi 2024 / FIDE / Mark Livshitz

Si sono aperte oggi le Olimpiadi Scacchistiche 2024, fondamentalmente l’evento dell’anno assieme al match per il Campionato del Mondo. A Budapest debuttano vari big, anche se diversi nomi di grido delle varie squadre sono tenuti a riposo. Molto semplice la ragione: gli accoppiamenti del primo turno, storicamente, danno “in pasto” alle selezioni di punta formazioni dal pedigree scacchistico non propriamente elevato.

Così, nelle varie vittorie senza storia, fanno più che altro notizia alcune patte strappate (dal panamense Roberto Carlos Sanchez Alvarez a Wesley So, dal taiwanese Raymond Song a David Howell, dal giordano Khwaira Anas all’ex numero 2 del mondo Shakhriyar Mamedyarov che si è peraltro trovato in grande difficoltà). Lo stesso discorso vale per il femminile, con però ancora meno risultati eclatanti da rimarcare (fondamentalmente uno, la patta della kirghisa Aleksandra Samaganova con l’ucraina Anna Ushenina).

Olimpiadi degli Scacchi al via domani a Budapest. Presenti i big, Italia per salire. E c’è un (pesante) caso Russia

In questo quadro si inseriscono anche i successi tanto dell’Italia Open quanto di quella femminile. Per la squadra Open è facile il 4-0 sulle Antille Olandesi, con vittorie tutte entro la 31a mossa di Daniele Vocaturo, Lorenzo Lodici, Luca Moroni e Francesco Sonis rispettivamente su Ursus van Bemmelen, Rurik Capella, Rurik van Opstal e Willem Blijstra. Quanto al team delle azzurre, 4-0 anche qui contro Guernsey, dipendenza della Corona britannica che non appartiene al Regno Unito il cui sovrano è Carlo III, che però lo è nel ruolo di Duca di Normandia. Rimanendo all’atto scacchistico, Marina Brunello, Olga Zimina, Tea Gueci ed Elena Sedina chiudono quasi senza faticare contro Arita Strade, Gerda Nevska, Julie L. Denning e Marie Carteret.

L’argomento del giorno, però, è il gigantesco pasticcio dei visti. Nel primo turno, infatti, tra Open e femminile non sono stati accoppiati circa 40 team perché non erano ancora materialmente a Budapest, alle prese con lungaggini burocratiche che si sarebbero dovute risolvere già molto prima del torneo. Si tratta, per entrambi i fronti, di Zambia, Uganda, Nigeria, Siria, Iraq, Nepal, Palestina, Libia, Sud Sudan, Senegal, Somalia, Gambia, Mali, Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Niger, Repubblica Centrafricana e squadra dei rifugiati, per il solo maschile Yemen e Afghanistan e per il solo femminile Sri Lanka (che nel frattempo è giunto) e Kenya. Un guaio per il quale la FIDE sarebbe al lavoro con l’obiettivo di trovare un’adeguata soluzione.

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