Tennis
Puppo sul caso Sinner: “La WADA crea un danno di immagine. La tempistica potrebbe non essere così lunga”
Prosegue la vicenda legata alla doppia positività accidentale al Clostebol di Jannik Sinner, dopo il comunicato odierno della Wada che ha scelto di presentare ricorso al TAS contro la sentenza di assoluzione dell’azzurro. Di questo e di molto altro si è parlato nell’ultima puntata di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco e Massimiliano Ambesi.
“In sostanza la Wada ha reso noto questa mattina di aver presentato ricorso contro la sentenza che scagiona Sinner dalla doppia positività al Clostebol, nei controlli effettuati a marzo nel giro di otto giorni. C’è stata poi la sentenza che ha portato all’assoluzione di Sinner, ma c’era la possibilità che Nado Italia e Wada facessero ricorso. La Wada ha aspettato quasi fino alla fine per decidere e nel comunicato spiega che comunque tutti i titoli ed i risultati ottenuti nel mentre da Sinner non verranno mai toccati. Nella nota stampa Wada sottolinea che, in base alla normativa, non è vero che non ci sarebbe colpa o negligenza da parte di Jannik, precisando poi che non rilasceranno altri comunicati in merito“, spiega Puppo.
“In linea teorica il tribunale arbitrale potrebbe anche dire: ‘Grazie Wada. Analizzo di nuovo le cose, mettiamo in piedi quello che dobbiamo mettere in piedi, però per noi rimane come prima’. La tempistica potrebbe essere non così lunga, però non è detto che sia così. Il punto chiave è che, per la Wada, non è vero che si possa escludere completamente la negligenza e la colpevolezza in base alla normativa. La Wada si è presa la briga di dire che i risultati ottenuti da quando c’è stata la seconda positività in avanti rimarranno validi. A me sembra una maniera di volersi tutelare, perché se anche un solo sponsor di Sinner dovesse uscire nei prossimi giorni chiamandosi fuori, allora quello giustificherebbe una maxi-causa contro la Wada“, prosegue il giornalista di Eurosport.
“La Wada si basa sui contributi delle federazioni e dei paesi che aderiscono a questo sistema, ma non ha fondi infiniti. Io vorrei sapere come viene determinata la scelta del ricorso, chi prende la decisione. Sicuramente c’è una commissione ed è giusto che ci sia anonimato, autonomia e indipendenza, ma qui si parla di un danno d’immagine per Sinner. Se qualcuno alla fine di questa vicenda si metterà lì a quantificarlo, allora si ‘sbiglietta’…“, le parole di Puppo.
Sulle possibili reazioni degli altri tennisti: “Vedremo se gli altri giocatori se la sentiranno o meno di fare commenti. Dal punto di vista di un tennista cos’è più preoccupante? Il fatto di avere come avversario uno come Sinner che non si è dopato, come è stato scritto dai vari passaggi legali e ufficiali, oppure quello di poter finire nella sua stessa situazione non avendo però magari la prontezza e la capacità di spiegare, oltre ai soldi per allestire una squadra di legali, rischiando quindi di subire una squalifica di due anni? Cos’è più preoccupante per te giocatore? Sarebbe da grandissimo pirla per un tennista pensare di migliorare la propria prestazione con il Clostebol adesso“.
“L’insurrezione dei colleghi, più che di chiunque altro ma comunque da ignoranti, è soprattutto innescata da quelli che hanno subito una situazione legata ad una positività, per il fatto che non è uscita la notizia prima. Si sono resi conto che magari la stessa cosa poteva capitare anche a loro, ma in realtà non è così. È evidente che non si conoscesse questo meccanismo. In molti l’hanno presa come un favoritismo e pesi diversi“, aggiunge Puppo.