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Sinner rassicura: “Ho sentito dolore al polso, ma sono tranquillo. La tensione la sento, è un privilegio”

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Jannik Sinner
Sinner / Lapresse

Non è stata una semifinale semplice, ma Jannik Sinner non ha mai veramente rischiato nulla al cospetto del britannico Jack Draper, qualificandosi in tre set per la finale degli US Open 2024: è il primo italiano della storia a riuscirci nel tabellone maschile. Il classe 2001 giocherà così il secondo atto conclusivo in uno Slam dopo quello vinto a gennaio agli Australian Open.

Io e Draper siamo molto amici. È stata una partita molto fisica, ho cercato di rimanere lì mentalmente. Era un’occasione speciale, contro un avversario difficile da battere. Sono contento di giocare la finale. Chiunque sarà il mio avversario (Fritz o Tiafoe, ndr), sarà una sfida difficile. È la seconda finale Slam nella stagione, stiamo facendo un ottimo lavoro. Continuiamo a lavorare ed a spingere forte“, le prime parole del n.1 al mondo nel post-match.

Il vero motivo di apprensione della partita si è palesato con la caduta nel corso del secondo set, quando l’italiano si è toccato a lungo il polso sinistro, prima di richiedere l’immediato intervento del fisioterapista. Sinner ha chiarito le sue condizioni ai microfoni di SkySport: “Il polso sta bene. In quel momento lì mi faceva parecchio male, quando cadi sul cemento non è il massimo. Lo abbiamo trattato subito, un pochino l’ho sentito durante la partita, però con l’adrenalina è tutto un po’ diverso. Vediamo domani, ma sicuramente non è qualcosa di grave, altrimenti avrei sentito sicuramente più dolore. Sono abbastanza tranquillo“.

L’altoatesino ha poi analizzato quali sono state le chiavi per venire a capo di un avversario rognoso: “Lui è un giocatore che non aveva perso nessun set. Ha servito molto bene, ho cercato di rimanere lì mentalmente, ho gestito un po’ meglio i punti importanti. Era una partita difficile, mentale e fisica. Ho cercato di stare lì e provare a farlo lavorare tanto. Sono contento di come abbiamo preparato la partita, poi chiaramente va giocata“.

Infine una rivelazione: “La tensione la sento anche io, ma è un gran privilegio“, ha concluso il leader del ranking mondiale.

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