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Tennis, Cahill su Jannik Sinner: “Ha mostrato resilienza, deve essere orgoglioso”

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Cahill - IPA Sport

Mix di emozioni per Jannik Sinner: la gioia per il trionfo agli US Open, secondo Grand Slam stagionale, va ad unirsi ai dubbi per l’incerto e controverso caso doping, con la Wada che non ha ancora chiuso del tutto le porte ad un ricorso.

A parlare su ciò che è stato in questi mesi, dall’interno, per l’altoatesino, uno dei membri più importanti dello staff: Darren Cahill. Le sue parole ad ESPN: “Nel team di Jannik io non sono l’allenatore più importante, che è Simone Vagnozzi, ma sono quello che ha più esperienza. Negli ultimi quattro mesi sono successe tante cose all’interno del gruppo e molte di queste sono ricadute sulle mie spalle. Ho cercato di mantenere il senso delle cose e il focus di Jannik su quelli che erano i nostri obiettivi, gli ripetevo in continuazione che non aveva fatto nulla di sbagliato e che qualunque cosa fosse successa sarebbe dovuto restare con la testa alta”.

Prosegue: “La mia reazione alla vittoria di Sinner è piuttosto simile a quella di un uomo anziano molto esausto. Siamo riusciti ad attraversare questo periodo, non certo senza stress. Probabilmente la reazione avuta dopo la vittoria era dovuta anche a quello”.

In conclusione: “Devo parlare anche di Jannik come persona. Il mio lavoro era quello di aiutarlo a maturare e a diventare la persona a cui tutti guardano, una figura dalla quale i bambini possano trarre ispirazione. Anche prima della finale gli ho detto che il modo in cui si è comportato nelle ultime settimane ha mostrato onestà e resilienza, deve essere molto orgoglioso di sé stesso. Ora è giusto che si diverta, se lo merita tanto”.

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