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Tennis, uno dei segreti del successo di Jannik Sinner: la gestione dei pressure points

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Jannik Sinner

Giocare bene i punti importanti. L’ascesa al vertice di Jannik Sinner ha tanti motivi: miglioramenti al servizio e con il dritto, più solidità nell’esecuzione del rovescio lungolinea, maggior varietà nei colpi e capacità di leggere il gioco dell’avversario.

Un’evoluzione globale che ha fatto dell’altoatesino il n.1 del mondo del tennis, capace di vincere i primi due Slam della carriera nella stessa annata, ovvero Australian Open e US Open. Un qualcosa che non accadeva dal 1977 con Guillermo Vilas.

Tra i segreti delle affermazioni del 23enne pusterese vi è la qualità da campione di affrontare con profitto i cosiddetti “pressure points”. Di cosa parliamo? Dei punti con pressione, in cui la componente emotiva ha un peso specifico maggiore. Il riferimento è alle palle break, alla capacità di convertirle, ma soprattutto di cancellarle all’avversario.

L’ATP ha stilato una particolare classifica da questo punto di vista e Jannik è sensibilmente il migliore proprio nella gestione dei quindici sotto pressione. Impressionante il dato nelle ultime 52 settimane legato ai break-point annullati, pari al 72.7%, come anche dei tie-break vinti (69.2%) e dei  set decisivi vinti (76%).

Dati che certificano quanto la forza mentale dell’altoatesino sia la sua arma in più e giustifichi la sua grande continuità. Di seguito alcuni dei suoi risultati:

– 75 vittorie in 82 match giocati nelle ultime 52 settimane;
– 55 vittorie in 60 match giocati nel 2024
– 6 titoli nel 2024 e 16 in carriera nel massimo circuito internazionale a 23 anni.

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