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US Open 2024: tra Aryna Sabalenka e Jessica Pegula in palio le due diverse vie dell’American Dream

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Aryna Sabalenka
Sabalenka / LaPresse

Il sogno americano può arrivare in modi diversi. Almeno a livello tennistico. Per Aryna Sabalenka, la questione è di arrivare, dopo quattro anni di rincorsa, a prendersi quel che non era riuscita perché fermata in semifinale nel 2021 e 2022 e in finale nel 2023. Per Jessica Pegula, il fatto è riportare a trent’anni la potenziale vittoria più significativa di una carriera decollata dal 2021 in avanti.

E dire che, per le due, non si potrebbero immaginare parabole diverse. Dopo la vittoria agli Australian Open, per la numero 2 del mondo c’è stata una sostanziale eterna rincorsa a Iga Swiatek, proseguita per mare, attraverso i continenti e anche per terra (quella rossa di Madrid, teatro del loro massimo duello nel 2024). In tutto questo ha raggiunto cinque finali vincendone due, una a Melbourne e l’altra a Cincinnati. Proprio contro l’avversaria di oggi, che invece negli Slam ha faticato in maniera enorme, riuscendo però a portare a casa due titoli: Berlino e Toronto.

Proprio il fatto che Pegula abbia vinto Toronto e Sabalenka (contro di lei) Cincinnati porta a una sola e chiara conclusione. Si tratta delle due giocatrici che, anche al netto del rendimento estivo, più meritano di potersi giocare questo ultimo atto. E dire che la giocatrice di Buffalo è andata anche molto vicina a non riuscire a disputarlo, perché si è trovata a un nonnulla dai due break di svantaggio contro la ceca Karolina Muchova dopo aver già perso il primo set. Invece la situazione l’ha ribaltata, di forza e di convinzione. Si tratta peraltro dell’unico set da lei perso nel torneo, al pari della numero 2 WTA (impegnata, ad ogni modo, da un’ottima Emma Navarro, che avrebbe ben gradito un derby e ancor più un derby tra persone non tanto lontane). Che, va detto, resterà tale in qualsiasi caso, mentre per Pegula a prescindere si aprono le porte del terzo posto.

Sono sette i confronti precedenti tra le due giocatrici: comanda Sabalenka per 5-2, e come detto l’ultimo precedente è anche quello che permette di dare tante indicazioni, quello della finale di Cincinnati. Giova però ricordare un fattore fondamentale: domani, molto probabilmente, pioverà e si giocherà indoor. Tale condizione potrebbe risultare un po’ da oggetto del mistero, giacché quest’anno New York è stata per larga misura “salvata” dall’acqua. L’unica indicazione si ha da un contesto di gioco totalmente differente, quello delle WTA Finals di Fort Worth, in cui ci fu un atro match combattuto, ma vinto dalla bielorussa per 6-3 7-5. Saranno due stili di gioco ben diversi: l’all around con capacità di fare un po’ tutto contro l’immensa potenza del braccio di Sabalenka, addirittura maggiore, a tratti, di gente come Sinner e Alcaraz. Che piano non tirano.

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