Ciclismo

Vuelta a España 2024: un Pablo Castrillo da sogno trova il bis. Roglic non fa il vuoto, O’Connor resta leader

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Castrillo - La Vuelta

Una quindicesima tappa stupenda alla Vuelta a España 2024, che anticipa l’ultimo giorno di riposo. Una salita infinita e durissima quella di Valgrande-Pajares Cuitu Negru, che ha visto primeggiare ancora una volta un Pablo Castrillo da sogno: per il corridore della Equipo Kern Pharma sono addirittura due vittorie in questo Grande Giro, le prime da professionista. Apoteosi pazzesca per lui e per la squadra, che ricordiamo, è una Professional invitata per l’appuntamento di casa.

Anche oggi prima fase di gara folle, ad andature pazzesche e con continui rimescolamenti. Un primo tentativo di otto uomini era riuscito ad evadere, ma quando sembrava fatta per la fuga ecco che il gruppo ha cambiato passo ed è andato a riprendere gli attaccanti della prima ora. Poi l’attacco di giornata: al comando Pavel Sivakov, Marc Soler, Jay Vine (UAE Team Emirates, Daniel Felipe Martinez, Aleksander Vlasov (Red Bull Bora – hansgrohe), Valentin Paret-Peintre, Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Oier Lazkano (Movistar Team), Stefan Kung (Groupama – FDJ), Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma), Riley Sheehan (Israel – Premier Tech), Ion Izagirre (Cofidis), Jonas Gregaard (Lotto Dstny), Quentin Pacher (Groupama – FDJ), Louis Meintjes (Intermarché – Wanty), Steven Kruijswijk (Team Visma | Lease a Bike).

Il plotone della Maglia Rossa, a differenza delle altre giornate, non si è rialzato definitivamente, rimanendo ad una distanza nell’ordine dei 3′. Il tutto si è andato ovviamente a decidere sulla salita finale: davanti hanno fatto il vuoto Vlasov, Sivakov e Castrillo, mentre dietro è arrivata l’accelerazione da parte della T-REX Quick-Step con un Mattia Cattaneo eccezionale a distruggere il drappello dei migliori.

Davanti sfida per la vittoria di tappa con Castrillo che a 3 km dall’arrivo ha provato ad anticipare i rivali, è stato ripreso al triangolo rosso da Vlasov, per poi batterlo sul finale nel testa a testa, andando nuovamente ad esultare a braccia alzate.

Dietro Primoz Roglic ha provato ad andare a caccia del simbolo del primato, ma lo sloveno non ha dimostrato una condizione devastante oggi: il capitano della Red Bull – BORA – hansgrohe è arrivato addirittura alle spalle di Enric Mas, guadagnando 38” sul leader della classifica generale Ben O’Connor, che resta in rosso.

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